IO E TE - Da Cannes alle sale italiane
Il regista di "
Novecento" e de "
L'Ultimo Imperatore", presenta a Roma il suo ultimo film, insieme ai due giovani interpreti principali:
Iacopo Olmo Antinori e Tea Falco. Il racconto, il montaggio e la variazione sul finale rispetto al racconto, sono i temi interessanti del suo intervento.
Qualche cambiamento sul montaggio definitivo rispetto lla versione di Cannes?
"Il tempo tra l'uscita del film a Cannes e quella italiana era lungo. Ho potuto fare così una rinfrescata e apportare dei tagli che lo hanno reso molto più veloce".
A proposito del racconto di Ammaniti?
"Il romanzo era molto breve ed è stato particolarmente complicato arrivare a chiudere la sceneggiatura. Mi era tanto piaciuto, tranne il finale. Il fatto che lei sia una tossica e muoia alla fine del racconto, mi sembrava una trovata prevedibile. Ho voluto un finale più aperto e luminoso, dopo i tanti giorni di buio. Anche se sembrerà strano che i personaggi di un mio film si liberino ai Parioli.
"Il film è ambientato quasi tutto in una cantina. Perché sceglie spesso di girare in ambienti unici?"
"Il fatto di aver girato ancora una volta in luoghi chiusi, dopo "Ultimo tango a Parigi" e "The dreamers", dimostra che in quel tipo di luoghi c'è qualcosa che mi rassicura. Tornando a girare ci ho ripreso gusto, per me é quasi una terapia e sto già lavorando ad un nuovo progetto".
In sala da giovedì 25 ottobre.
18/10/2012, 16:49
Antonio Capellupo