FdP53 - MY PRIVATE ZOO - Un'opera a ritmo di jazz
Un'artista, le sue radici, la sua quotidianità, la sua musica. Partono da queste (solide) basi Gianni Sirch e Ferruccio Goia per il loro "My Private Zoo", opera insolita e di grande fascino incentrata sulla figura di
Anele, giovane schivo e solitario, che vive a Langa (Città del Capo), la più antica township sudafricana.
Una "rapsodia in bianco e nero, scandita da una sinuosa partitura jazz": così viene definito il documentario (termine in questo caso forse restrittivo), e non viene in mente una sintesi migliore, nella sua "concreta" sfuggevolezza.
La fotografia - opera degli stessi registi, anche montatori - ammalìa; la musica - affidata al pianista triestino Riccardo Morpurgo, che la suona con il suo Trio - è eccellente.
Lunghe traversate in auto, momenti di preghiera, visite a locali notturni, incontri con la gente del luogo: Anele si muove, incontra, conosce, osserva. L'apparente calma e pace del luogo, però, nasconde tensioni profonde,
l'apartheid un ricordo ancora vivo e forse l'opera di Mandela - in questi luoghi - ha avuto un successo relativo.
La discriminazione razziale c'è, e le testimonianze fotografiche dell'artista (che si concentra in particolare sulla tradizionale cultura Xhosa) lo vogliono mostrare a tutti.
15/11/2012, 19:40
Carlo Griseri