Il regista
Daniele Incalcaterra riceve dal padre un’eredità di 5000 ettari di terreno selvaggio in Paraguay, in una zona che gli spagnoli definivano l’Impenetrable, una landa di fango e foresta che un tempo apparteneva al popolo dei Guarań. Deciso a restituire la sua propietà alle popolazioni di origine, Incalcaterra finisce per imbattersi in avventure e personaggi di confine. Alla guida di un fuoristrada lanciato a gran velocità per distese di foresta disabitata, lo stesso regista va alla ricerca di una soluzione per garantire un futuro alla terra che sembra essere contesa tra amministratori, personaggi corrotti e latifondisti. Il film è un viaggio in un paese dove le regole sono ancora quelle dei film di far west, si lotta per la terra e per i confini e si percorrono chilometri e chilometri di paesaggio per affrontare il vicino che ti vuole rubare il bestiame. L’unica soluzione è quella di creare una riserva per proteggere la natura e le popolazioni dalle speculazioni ambientali e dallo sfruttamento del territorio. La forza del film sta nella grande atmosfera di avventura che si crea durante il viaggio e negli incontri lungo il cammino in queste terre di nessuno. Incalcaterra riesce a mettere in scena se stesso e a drammatizzare un episodio molto particolare della sua vita.
16/11/2012, 08:16
Duccio Ricciardelli