CINEDAYS - Daniele Gaglianone ospite a Skopje
Un pubblico attento e interessato ha preso parte all'incontro organizzato da
InActo, nell'ambito di Cinedays 2012 a Skopje, con il regista
Daniele Gaglianone, alla sua "prima volta" in Macedonia.
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La mia personale scuola di cinema è stata la lunga e formativa esperienza che ho potuto fare all'Archivio Cinematografico della Resistenza di Torino, dove non solo ho avuto accesso a reperti preziosi, a film altrimenti impossibili da vedere e ho incontrato autori importanti, ma ho anche avuto l'occasione di mettere in pratica la mia passione per il cinema, essendo l'Archivio anche molto attivo nel campo della produzione e dell'utilizzo di quei materiali", ha raccontato ricordando i suoi inizi.
Che consiglio dare ai giovani, gli è stato chiesto: "Di
non pensare mai che le sfide siano impossibili, ma di cercare di utilizzare al meglio ciò che hanno a disposizione. Io ho sempre agito così, e ciò che ho realizzato nelle situazioni "peggiori" è ciò che ricordo con più affetto, come il corto "L'orecchio ferito del piccolo comandante" (
visibile online qui, NdR), costruito interamente su una camera la cui ottica funzionava male. Abbiamo trasformato il difetto in pregio, lavorando anche sul suono, e oggi lo reputo tra le mie cose migliori".
A Skopje sono stati presentati i suoi ultimi lavori, "Pietro" e "Ruggine". "
Pietro nasce dall'esigenza di sfogare in qualche modo la rabbia che avevo dentro in quel periodo.
"Con qualcuno te la devi prendere", dice a un certo punto uno dei personaggi del film al protagonista: da lì abbiamo costruito un film fatto con poco e in un clima di grande armonia, che ci ha permesso di
concludere il girato in soli 12 giorni".
Il film ha ricevuto lodi da tutto il mondo al tempo della sua partecipazione a Locarno 2010. "Un amico che lo vide mi disse che
l'Italia in questo lavoro è presa alla gola, e che non avrebbe mai accettato un film così. E' stato purtroppo profetico, ma sono convinto che "Pietro" rimarrà, e magari
tra 20-30 anni racconterà l'Italia di oggi meglio di tanti altri, una società incredibilmente individualista in cui - per assurdo - il primo a rimetterci è proprio l'individuo".
"Ruggine" è il suo film più
mainstream, con un cast di nomi noti e un tema scomodo, la pedofilia, e che ha saputo conquistare la platea macedone. "
Non lo considero un film sulla pedofilia, che è un tema presente e comunque importante, quanto un film sul potere. La figura del pedofilo è la maggiore espressione di schiacciante potere che si possa avere su una persona, e grazie al cast - in particolare alla straordinaria performance di Filippo Timi - il film è riuscito nel suo compito".
Numerosi gli attestati di stima al lavoro del regista dopo le proiezioni, a conferma dell'interesse del mercato locale per il cinema italiano.
20/11/2012, 12:25
Carlo Griseri