TFF30 - JOSEPH LOSEY, un libro-carriera
Un volume imprescindibile per chiunque abbia
scoperto il talento di Joseph Losey nel corso della retrospettiva che il Torino Film Festival 2012 ha organizzato in onore del regista statunitense (e anche, ovviamente, per chi già lo conosceva e apprezzava).
Curato - come quella retrospettiva - da Emanuela Martini, il puntuale libro edito da Il Castoro in occasione del TFF è una vera chicca per cinefili: firme importanti (Porro, Fofi, Volpi, ...) per un autore che è scandagliato dai primissimi film quasi dimenticati ai
vertici artistici del binomio Losey-Harold Pinter (tre film insieme:
Il servo, L'incidente e Messaggero d'amore), fino agli ultimi preziosi lavori come
Mr. Klein con Alain Delon.
Losey ha anche firmato sotto falso nome (
Andrea Forzano, Victor Hanbury, Joseph Walton: tre nomi rubati al figlio del padrone degli studi, a un produttore e alla bisnonna paterna) per firmare i propri film negli anni in cui, messo
sotto inchiesta dalla Commissione per le attività antiamericane del senatore McCarthy, era stato bandito da Hollywood, dall'America e persino dal proprio lavoro.
Da lì iniziò la sua carriera in Inghilterra, in cui arrivò senza un soldo, ma da cui ripartì poi con una serie di thriller di grande vigore
(L'alibi dell'ultima ora, L'inchiesta dell'ispettore Morgan, Giungla di cemento) prima di nuovi fasti e nuovi grandi film.
Un autore da (ri)scoprire, da (ri)vedere, da leggere.30/11/2012, 08:00
Carlo Griseri