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ERNEST E CELESTINE - Storia di un'amicizia inattesa


Il film sceneggiato da Daniel Pennac è ispirato ai libri per l'infanzia della belga Gabrielle Vincent


ERNEST E CELESTINE - Storia di un'amicizia inattesa
"Ernest et Célestine"
Cosa hanno in comune una topina con la passione per il disegno, che da grande non vuole fare la dentista, come deciso dalle autorità del mondo di sotto, e un orso vagabondo clown e musicista?

Nulla, perché per le norme sociali e le regole della letteratura infantile dovrebbero essere nemici. Invece no! Le loro paradossali affinità e la loro tenera e ferrea amicizia sono narrate con leggerezza, sensibilità e poesia in Ernest et Célestine, film d’animazione francese che sovvertendo i canoni dei cartoons classici, fatti di azione e sovente anche di violenza, offre ai piccoli, ma anche ai grandi una storia esemplare di solidarietà tra emarginati. Questo stupendo racconto dai toni leggeri e dai colori trasparenti faceva parte della serie di volumi che la scrittrice belga Gabrielle Vincent aveva pubblicato negli anni ottanta per la delizia dell’infanzia. Dodici anni dopo la morte della geniale illustratrice i suoi personaggi rivivono per la magia del cinema nella sceneggiatura e nei dialoghi dello scrittore del fantastico Daniel Pennac che ha saputo dare alla storia il giusto tono dell’avventura e dell’amicizia tra la topina e l’orso senza tradire l’inventiva e la singolarità narrativa dell’autrice. L’accorta e minuziosa regia è di Benjamin Renner, Vincent Patar e Stéphane Aubier, la rende cinematograficamente molto attraente.

Le avventure di Ernest et Célestine, accadono sia in un minuscoli villaggio nordico grigio e cupo, sovente innevato, dall’architettura caratteristica, direi gotica, sia nel sottosuolo, in una città
ordinata e operosa di roditori freneticamente occupati nelle loro attività. Il contrasto tra i due mondi è notevole, in quanto alla superficie la vita scorre con ritmo sonnolente, ma con conflitti più stridenti, mentre nel basso c’è agitazione e frenesia. Nel mondo di sopra Célestine è una clandestina, quasi invisibile, che dovrebbe raccogliere denti di altri animali per sostituire quello fuori uso dei roditori. Nel mondo di sopra Ernest, clown e musicista ambulante di poco successo subisce invece le angherie della polizia e soffre la fame.

E proprio la ricerca affannosa del cibo l’occasione che fa nascere la sua amicizia con la topina artista. Si sostengono e si aiutano a vicenda per meglio affrontare le difficoltà del vivere nei due mondi quello del basso (roditori) e quello dell’alto (umani ed altri esseri). La loro amicizia e la loro convivenza sono fatte di contrasti, ma soprattutto di comprensione e affetto. In Ernest et Celestine il colore leggero e trasparente dell’acquarello ha una sua importanza fondamentale in quanto le sue tonalità segnano e sottolineano il tipo di situazioni, le emozioni e i sentimenti dei protagonisti.

23/01/2013, 09:00

Martine Cristofoli