IL CACCIATORE DI ANATRE - Un successo internazionale
E' un piccolo caso del cinema italiano degli ultimi anni
"Il Cacciatore di Anatre" di Egidio Veronesi, film profondamente indipendente che ha conquistato i festival di mezzo mondo (oltre cento le partecipazioni, con più di venti premi vinti) ma è ancora in attesa di una distribuzione in sala in Italia.
Un po' ciò che successe ad "Appartamento ad Atene" di Ruggero Dipaola, senza però l'aiuto di una star del calibro di Laura Morante nel cast...
Ambientato nel
1940 nelle campagne del basso modenese, il film racconta le storie di un tesoro misterioso e di quattro amici, tutti con un proprio sogno da realizzare che però si troveranno presto a vederlo infrangere contro le difficoltà e le amarezze della vita e di un periodo storico complesso:
lo scoppio della seconda guerra mondiale e i tragici eventi dell'epoca finiranno per travolgere tutti ed ogni cosa.
Costruito con pochi soldi e pochi mezzi,
"Il cacciatore di anatre" è sicuramente un film di valore, ben diretto e con una fotografia molto curata. Il cast è probabilmente il lato debole dell'operazione, costituito da attori inesperti, alcuni troppo impostati, altri poco talentuosi.
Dieci lunghi minuti di introduzione sui titoli di testa aprono il racconto, con molta (troppa) voce fuori campo che introduce al racconto vero e proprio. Un testo che si muove tra poesia e tradizione, che sa coinvolgere ed emozionare riportando lo spettatore a un'Italia che non c'è più: "Il cacciatore di anatre" (il titolo si riferisce all'hobby di uno dei quattro amici, abile con il fucile) è una sorpresa difficile da spiegare, ma di sicuro
l'onestà del racconto e della messa in scena hanno saputo colpire nel segno i giurati internazionali.09/02/2013, 09:00
Carlo Griseri