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PIEMONTE MOVIE - Edizione 2013 sospesa!


Il direttore Alessandro Gaido denuncia l'assenza di chiarezza da parte delle istituzioni piemontesi e sospende l'edizione di marzo


PIEMONTE MOVIE - Edizione 2013 sospesa!
Alessandro Gaido, direttore del Piemonte Movie gLocal Film Festival, ha indetto una conferenza stampa per annunciare la sospensione dell'edizione 2013 (programmata dall'11 al 17 marzo) e l'annullamento dell'anteprima Too Short To Wait, prevista a metà febbraio.

Una decisione che chiama in causa direttamente le istituzioni locali, ancora in debito in alcuni casi col festival di finanziamenti del 2011 e che ancora non si sono espresse su quanto (e se) intendono dare al festival per l'anno in corso. Una situazione insostenibile, ha sottolineato Gaido, che accomuna Piemonte Movie a oltre 300 organismi culturali piemontesi che si trovano sull'orlo del baratro per una politica "miope" che avrebbe bisogno di essere riorganizzata dal basso.

"Considerando - recita il comunicato diffuso nell'occasione - l'attuale incertezza sul finanziamento regionale per l'ultima edizione realizzata, unita ai conseguenti debiti di cui Piemonte Movie si è dovuta far carico, sarebbe da sconsiderati e avventurieri programmare l'edizione 2013 del festival. A questo bisogna aggiungere che la Provincia di Torino e la Regione, attualmente, non hanno idea di quando e come approveranno i propri bilanci 2013, la Fondazione CRT ha momentaneamente sospeso il bando "Lumière" dedicato al cinema e la Città di Torino non ha mai finanziato il festival, limitandosi al patrocinio. Infine la Città di Moncalieri, da un paio di anni, ha rinunciato a sostenere il festival nato nel 2000 ai piedi del suo castello".

"Gli enti pubblici non sono più in grado di programmare le proprie attività culturali e questo ha danneggiato anche l'attività di Piemonte Movie. L'edizione 2010 del Piemonte Movie gLocal FIlm Fesitival ha, infatti, subito l'insufficiente sostegno degli enti rispetto alle aspettative e alle promesse, creando un buco nel bilancio dell'associazione che, con grandi sacrifici, si sta via via appianando, grazie a una gestione "controllata", al contenimento dei costi. Ogni edizione successiva al 2010 è stata, di fatti, realizzata al "buio", senza avere alcuna garanzia sulle erogazioni degli enti pubblici, in un clima crescente di incertezza. Una costante scommessa e speranza di proseguire un percorso culturale, affidata alla spending review dei vari enti. L'attuale situazione costringe così diverse realtà culturali a prendersi da sole la responsabilità sul mantenimento o meno delle attività programmate. Nel farlo devono, però, mettere in conto l'incertezza del contributo, i ritardi nei pagamenti degli enti pubblici (la Provincia di Torino non ha ancora versato l'intera cifra stanziata a contributo dell'edizione 2011 del Piemonte Movie gLocal Film Festival), i debiti contratti con i fornitori e il lavoro fornito gratuitamente dai soci lavoratori. Una situazione assolutamente non più sostenibile dal punto di vista economico, etico e morale. Da queste problematicità deriva l'annullamento di Too Short to Wait 2013, l'anteprima del festival che non potrà ospitare i 130 cortometraggi già iscritti al concorso Spazio Piemonte, e la sospensione del Piemonte Movie gLocal Film Festival 2013, salvo garanzie in tempi rapidi da parte degli enti".

"Soltanto una proposta che vede unite e coordinate le diverse realtà culturali piemontesi può cercare di far invertire la rotta agli enti pubblici locali (Regione, Province e Comuni) che negli ultimi 3 anni, evocando l'attuale crisi economica, hanno lasciato allo sbando il settore culturale, massacrandolo con revisioni della spesa, mancanza di programmazione e il mito dei grandi eventi ad ampio consumo. Per questo motivo al nostro fianco è presente il Comitato Emergenza Cultura (CEC) - del quale Piemonte Movie è parte attiva - che da oltre due anni raccoglie le istanze del mondo della cultura e cerca un confronto con gli enti pubblici per trovare una soluzione a questo declino costante. La conferenza stampa di Piemonte Movie vuole essere un grido di allarme lanciato anche per tutti quei colleghi che ogni giorno scompaiono in silenzio. Gli invisibili sollecitati dagli enti, nel corso degli ultimi 20 anni, a cercare nel settore culturale il loro futuro lavorativo ed oggi abbandonati a se stessi; le circa 30.000 persone che, in Piemonte, attendono di capire quale futuro avranno le politiche culturali nella nostra regione. Noi crediamo che si debba partecipare attivamente alla costruzione di questo percorso. Pensiamo che il Consiglio Regionale debba promuovere dei tavoli di lavoro che portino alla convocazione degli Stati generali della Cultura in Piemonte. Riteniamo che soltanto ascoltando e dialogando con la gente che ogni giorno fa questo mestiere, si possa mettere mano ad una nuova legislazione per un futuro oltre la crisi".

07/02/2013, 09:10

Carlo Griseri