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BLACK OUT - L'arrivo in sala finanziato "dal basso"


BLACK OUT - L'arrivo in sala finanziato
Chiuse riprese cinematografiche, musiche e montaggio di BlackOut, il film scritto e realizzato da un gruppo di ragazzi di 16 e 17 anni con la collaborazione di un gruppo di professionisti che ha impegnato ore di lavoro e risorse per trasformare un sogno di denuncia in un lungometraggio professionale.

Ma per arrivare nelle sale e urlare il proprio messaggio contro la piaga della violenza sessuale di gruppo, a questo punto, c’è bisogno di soldi: soldi per ottemperare agli obblighi di legge (tasse, Siae etc); soldi per coprire alcuni passaggi della post produzione che, necessariamente, devono essere affidati a strutture professionali esterne. Per questo la Movie’s Geyser Onlus ha deciso di lanciare una campagna di crowfundig grazie alla collaborazione con Eppela, una delle piattaforme specializzate attualmente più attendibili, con la quale ha studiato appositamente un programma di raccolta fondi.

In un momento storico in cui tanto si parla di dati sulla violenza contro le donne, di femminicidio, di eve teasing, in Italia (basti ricordare i casi di Acquapendente, L’Aquila) come all’estero (valgano per tutti le manifestazioni di piazza di cui è divenuta protagonista l’India o gli eventi di cui si sono resi protagonisti Messico, Bangladesh), la voglia di parlare e di fare denuncia dei giovani può diventare uno strumento potente di prevenzione.

Per informazioni e per contribuire: EPPELA

06/03/2013, 08:12