Note di regia del cortometraggio "Giuda"
Il lavoro prosegue nell’idea di smontaggio del cinema concettualizzato da Sciole, ’nell’uso di una fotografia deviata (codificata come devoluzione: passaggi da una fotografia ‘sana’ ad una ‘marcia-malata’), nella scelta di montare come fosse un montaggio in macchina, nell’uso disarticolato del corpo e della voce (azioni prelevate da Teatro Ateo, percorso antiteatrale dell’artista, anche come ‘recitazione inceppata’, l’antirecitazione come codice).
Flavio Sciolè