Note di regia de "La finestra di Alice"
Il film è una commedia di formazione sulla ricerca della propria identità. Il binocolo con cui il protagonista scruta la vita “degli altri” è la rappresentazione del limite esistenziale e affettivo del protagonista Gabriele. E in Gabriele il desiderio lancinante di superare il suo mondo chiuso passa proprio attraverso lo sguardo con il binocolo. Ma si tratta di una battaglia persa in partenza. Il binocolo, infatti, nel nostro caso non è che uno strumento di solitudine. Solo nel confronto vero con gli altri potrà avvenire la vera crescita della persona.
La Regia è al servizio della storia, quindi i movimenti di macchina e le inquadrature sono assolutamente funzionali ad essa: non sono presenti nel film acrobazie e dolly spettacolari, che sarebbero fuori luogo rispetto alla sceneggiatura. La fotografia è volutamente molto calda e il ritmo narrativo fluido è sottolineato dalla musica post-minimalista di Gianluca Porcu.
Carlo Sarti