Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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ISOLE DI CINEMA - Fare cinema in mezzo al mare


Il saggio di Simona Previti analizza un aspetto specifico e molto peculiare della location insulare per il cinema


ISOLE DI CINEMA - Fare cinema in mezzo al mare
E' un saggio di grande interesse e originalità quello scritto da Simona Previti per le edizioni Ente dello Spettacolo: "Isole di cinema. Figure e forme dell'insularità" racconta - come evidente dal titolo - le caratteristiche uniche e imprescindibili del fare cinema su una location insulare, volenti o nolenti. Ma è anche l'occasione per analizzare l'essere su un'isola in senso lato, umanamente e socialmente, rendendo il saggio ancora più completo e interessante.

Dalla seconda di copertina. Che cos'è un'isola? Perché definire un paesaggio come “insulare”? La chiusura, la delimitazione ne fanno uno spazio sottratto dalla realtà quotidiana, ma allo stesso tempo affacciato sull'infinito – spazio chiuso, delimitato dai suoi bordi, dal cerchio dell’orizzonte; l’immensità però lo circonda. L’isola si pensa sempre rispetto a ciò che non è. Una dimensione spazio-temporale altra: si parte per rifugiarsi, evadere, per chiudersi entro i suoi confini protettivi, come vogliono tutte le fughe insulari della storia. Ma il cerchio non sempre protegge, a volte imprigiona, trattiene – isola-edenica/isola-inferno. Al cinema, l’insularità è condizione che incide fortemente sulla creazione: significa lasciare che qualcosa del luogo entri nel modo di filmare, sapere che qualcosa modificherà lo sguardo. Tutti i film insulari ritornano su forme simili di trattamento dello spazio – da Stromboli di Rossellini a Monica e il desiderio di Bergman, da L’avventura di Antonioni a Ai confini del mondo di Powell (ecc.) – un sistema di rime figurative che nasce per induzione dalla materia stessa dell’isola. I racconti dei set lo testimoniano: racconti di situazioni insulari tanto quanto i posti in cui si trovano, luoghi in cui ci si costringe per portare avanti progetti “impossibili”. Una piccola troupe, un numero ristretto di persone che si autoconfina; l'isolamento, il maltempo. Il film su un'isola è innanzitutto un'isola.

L'autrice, Simona Previti, è dottore di ricerca in “Studi comparatistici” presso l’Università di Siena e in “Studi cinematografici e audiovisivi” presso Paris III Sorbonne-Nouvelle, dove ha seguito una co-tutela diretta da Alain Bergala.

22/04/2013, 13:00

Carlo Griseri