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Torino GLBT 2013: tutti i premiati


Torino GLBT 2013: tutti i premiati
A Boven is het stil
E' finita, anche quest'anno: l'edizione 2013 del festival torinese di cinema GLBT "Da Sodoma a Hollywood" ha chiuso come al solito con una cerimonia di chiusura tra premiazioni e musica, con l'esibizione dal vivo di Renzo Rubino

L'edizione 28 del festival è stata vinta da A Boven is het stil (Paesi Bassi/Germania, 2013), un’intensa storia di solitudine e quotidianità diretta con stile rigoroso della regista olandese Nanouk Leopold, che ha ricevuto il Premio “Ottavio Mai”, assegnato dalla giuria del Concorso lungometraggi, composta da Federico Boni, Diego Dalla Palma, Travis Fine, Vladimir Luxuria e Lidia Ravera. Motivazione: “per i temi intrecciati narrati con un'onestà di arte cinematografica di vigorosa qualità. Per l'elevato livello recitativo degli interpreti, per la crudezza poetica, per la fotografia livida e carnale. Per la capacità più unica che rara di trasformare il silenzio tragico nelle relazioni umane in grande forza comunicativa attraverso lo schermo”.
Menzione speciale a Will You Still Love Me Tomorrow? di Arvin Chen.

Nel Concorso documentari ha invece trionfato The Love Part of This di Lya Guerra, premiato dalla giuria composta da Basil Khalil, Nina Palmieri e Piergiorgio Paterlini.
Motivazione: “per la straordinaria capacità di trasformare una storia normale e quotidiana in un viaggio emozionante dentro al quale lo spettatore viene portato per mano fino a sentirsene partecipe. I giurati sono rimasti molto colpiti dall'importanza, dall'attualità e dall'intensità di tutte le storie, i personaggi e i temi raccontati nei documentari in concorso. Si è soffermata quindi sulla capacità di trasformare questi temi in racconti cinematografici”.
Menzione speciale a Born this Way di Shaun Kadlec e Deb Tullmann.

I giurati del Concorso cortometraggi, Juanma Carrillo, Luki Massa e Alessandro Michetti, hanno assegnato il premio per l’opera migliore a Bunny di Seth Poulin e Nickolaos Stagias.
Motivazione: “per aver raccontato quel che succede quando la gioventù lascia il campo alla vecchiaia e alla malattia, presentate entrambe con ruvida onestà e senza fare sconti. Bunny porta in una realtà possibile che tutti speriamo di vivere, in cui l’amore è solidale, presente e assoluto e che, per questi motivi, ci spaventa meno. È poi un segnale importantissimo di come il cinema omosessuale non abbia paura di affrontare anche il tabù della vecchiaia, mostrandosi sempre più sensibile e maturo nei confronti di tutte le sfaccettature della vita”.
Menzione speciale a The Men’s Room di Jane Picket.

La giuria composta dagli studenti del Dams di Torino ha inoltre assegnato il Queer Award, riconoscimento che premia un titolo tra otto selezionati, sparsi tra diverse sezioni, che più si avvicina alle tematiche tipiche del mondo dell’adolescenza. Lo ha vinto Joven & Alocada di Marialy Rivas, pellicola inclusa nell’Open Eyes: Forever Young.
Motivazione: “lo sguardo sfrontato della protagonista trova spazio tra le pagine virtuali di un blog dove uno stile narrativo irriverente e dissacrante diventa strumento di una ribellione, anche autobiografica, alle costrizioni della vita quotidiana. La scelta di genere rimane sospesa, ma viene esplorata con passione e la sessualità viene vissuta in modo spontaneo, fisiologico e, soprattutto, libero”.

I premi del pubblico sono andati tra i lungometraggi ad Alata di Michael Mayer (Israele/Usa, 2012), tra i documentari a Paul Bowles: The Cage Door Is Always Open di Daniel Young (Svizzera/Marocco, 2012) e tra i corti a Holden di Juan Arcones e Roque Madrid (Spagna/Francia, 2012).

25/04/2013, 23:43

Sara Galignano