VALENTINA LODOVINI - "A teatro con il mio primo monologo"
Valentina Lodovini è a teatro in questi giorni (al Gobetti di Torino fino al 5 maggio) con il monologo "Quando Nina Simone ha smesso di cantare" di Darina Al Joundi e Mohamed Kacimi, diretto da Giorgio Gallione. La storia vera di Darina, ambientata a Beirut durante la guerra, il rapporto tra una figlia e un padre che le insegna l'amore per la vita e l'odio per i tiranni.
"Quando Nina Simone ha smesso di cantare" è una storia molto dura: quanto è stato difficile lavorare su questo testo?
Valentina Lodovini: E' stato molto difficile e lo è anche adesso, è una sfida quotidiana. Il ruolo di Darina è complesso e delicato, si tratta in qualche modo di teatro civile, la storia che raccontiamo è vera e sento una responsabilità forte, c'è in me anche la paura di non rispettare il personaggio, di non riuscire nel compito di far intuire il suo percorso e la sua sensibilità.
Non conoscevo il testo, me lo ha proposto il regista, Giorgio Gallione: ci ha messo in contatto Claudio Bisio, lui da tempo voleva lavorare con me e questo testo è stato quello giusto. Solo in un secondo momento ho affrontato il libro.
Dopo tanto cinema di successo, dopo la televisione torna a teatro, il suo primo amore.
Valentina Lodovini: Sì, questo è il mio primo monologo ma non ho mai smesso di fare teatro.
Ne ho fatto tanto ai miei inizi, prima che Paolo Sorrentino mi facesse debuttare, e ho continuato a calcare le scene anche se sempre con piccole cose, magari per beneficenza, o anche solo di un giorno.
Non ho mai affrontato lunghe tournée, ma - se devo essere sincera - questo cambio di registro rispetto ai miei ruoli degli ultimi anni non mi crea problemi: ho studiato per sette anni e mi hanno preparato a tutto, che si tratti di teatro o di cinema, di tv o di un monologo, come anche di una commedia leggera o di un dramma intenso. Non guardo mai a queste cose, non mi creano alcuna difficoltà: il linguaggio alla base è lo stesso.
Inevitabile in questi giorni passare dalla Nina (Simone) del palco alla Nina del cinema, il personaggio che interpreta nel film di Marco Ponti, "Passione Sinistra". Che esperienza è stata?
Valentina Lodovini: Lo ricordo come un'esperienza molto intensa, c'era sempre poco tempo sul set e tante cose da fare e da raccontare. E' stato molto caotico ma molto bello, un'esperienza profondamente diversa da questa a teatro: è una commedia romantica in cui si ride anche un bel po'!
Nel prossimo futuro cosa dobbiamo aspettarci: ancora teatro? E al cinema?
Valentina Lodovini: La situazione è drammatica per chiunque in questo periodo quando si parla di lavoro, io sono una privilegiata: ho ultimato due film che prossimamente usciranno al cinema, "Il Sud è Niente" di Fabio Mollo e "I Milionari" di Alessandro Piva, e nel futuro ci dovrebbero essere un nuovo film - in estate - e un nuovo progetto teatrale - da dicembre.
Ma in questo momento non è possibile esserne certi, si spera che entrambi i progetti possano effettivamente partire anche se potrebbero saltare da un momento all'altro: io continuerò a lottare in quello che credo, cercando di mischiare teatro e cinema.
Ma per carattere sono sempre concentrata sul presente, e il presente mi dice che devo essere pronta per il palco del teatro Gobetti di Torino.
30/04/2013, 12:45
Carlo Griseri