MI RIFACCIO VIVO - Un ricco cast per il ritorno di Rubini
Si rifà vivo dopo oltre tre anni
Sergio Rubini in veste di regista. Stavolta sceglie la commedia per continuare a raccontare la vita, la morte e il loro possibile intreccio.
Ma senza scavare troppo, esattamente come il film, va subito detto che "
Mi rifaccio vivo" è del tutto inconsistente e sembra girato solo per riunire qualche amico e divertirsi "facendo cinema", magari riuscendo a mettere in tasca anche qualche soldo.
Mi rifaccio vivo prova a sembrare una commedia sofisticata, francese, britannica o americana, ma somiglia di più all'ultimo film di
Pappi Corsicato, "
Il Volto di un'altra", per la banalità della storia e la capacità di costruire situazioni goffe e improbabili che si svolgono in quella classe sociale ricca e agiata, certamente meglio descritta da
Neri Parenti nei suoi film di natale. La domanda che sorge al termine di ogni scena è "Ma che stanno facendo questi?".
I personaggi sono talmente caricati da sembrare macchiette, con una vena di maschilismo per come vengono presentate le donne (vuote e stupide) ma anche con un'arteria di femminismo, per come vengono disegnati gli uomini (vuoti e stupidi). Dalla segretaria fino al custode dell'aldilà, non si salva nessuno, tra faccette, mossette, tormentoni non riusciti, battute prevedibili, situazioni già viste e sentite.
Il tutto per riuscire a dire che un nemico, conoscendolo meglio, non è poi così nemico da dovercisi rovinare la vita e finire all'inferno.
È difficile sostenere questa cinematografia italiana; anche mettendocela tutta rimane impossibile trovare qualche aspetto per poter dire ai nostri lettori "andate a vedere questo film". Da Rubini e da interpreti di questo livello, l'Italia si aspetta di più.
Il film è finanziato dal
Mibac con 500.000 di euro, ma anche dalla
Regione Lazio e Rai Cinema, e a questo punto ci si chiede con quale criterio i membri delle commissioni ministeriali leggano le sceneggiature che, sulla valutazione per il contributo, valgono per circa il 70% del punteggio. Be' adesso, con questa epocale svolta nella politica italiana, cambierà di certo qualcosa.
02/05/2013, 16:45
Stefano Amadio