Note di regia del cortometraggio "Lea"
Indagando le relazioni tra genitori e figli, ho pensato che ogni educazione potrebbe considerarsi anche una sorta di imposizione, poiché la cura e gli insegnamenti che abbiamo per i nostri figli, anche quando sono equilibrati, giusti, armoniosi, sembrano vissuti dai bambini in maniera prevalentemente passiva. In realtà i bambini, al di là della strada tracciata dai genitori, mostrano immediatamente un loro carattere e una precisa identità, sviluppando la loro autonomia fino al momento del distacco dagli adulti di riferimento. Le situazioni di questo piccolo film sono tutte realistiche ma si parte da una base “magica”, la piccola protagonista, Lea, sette anni, è infatti la figlia di tre coppie di genitori diversi: una scelta che tende a rafforzare la tematica del film ed amplificare le emozioni in alcuni passaggi narrativi.
Come in ‘François’ (il mio precedente corto) è stato importante un rigoroso lavoro di preparazione tecnica antecedente le riprese e scegliere con attenzione gli interpreti atti a raccontare questa favola vera. In tal senso, è stato fortunato incontrare la piccola Giulia Salerno, che ha stupito e convinto sin dal primo provino. Il mio timore di lavorare per la prima volta con degli interpreti bambini è scomparso così al primo sorriso che ci siamo scambiati, anzi Giulia ha aiutato noi adulti più di quanto lei stessa possa immaginare.
Dario Gorini