Note di regia del film "Un Consiglio a Dio"
Dopo l’esperienza fortunata di Compleanno, il lavoro tratto dal racconto di Mariateresa Di Lascia evento speciale alla 62 Mostra del cinema di Venezia, che è valso due David di Donatello alle interpreti Giovanna Mezzogiorno e Piera Degli Esposti, Dionisio torna a confrontarsi con un testo letterario, tratto da un monologo teatrale di Davide Morganti: “Il trovacadaveri”.
Un consiglio a Dio è probabilmente il primo esperimento di cinema crossover, un lavoro all’intersezione tra il cinema, teatro e documentario; una riflessione sul tema dei migranti, visto in chiave paradossale e grottesca. Un uomo solo, perso nella notte su un litorale italiano ingombro di rifiuti e di escrementi, è intento nel suo faticoso lavoro: recuperare i corpi degli extracomunitari naufragati sulle nostre coste.
Le immagini creano un dialogo a distanza tra l’anonimo emarginato italiano e gli emarginati della contemporaneità, ovvero i migranti in fuga dalla miseria e dalle guerre. Documenti documentaristici e interviste fatte per l'occasione ai profughi appena accolti nei centri di prima accoglienza, e poi integrati nel contesto sociale italiano, contribuiscono ad evidenziare nel testo di Morganti, oltre l’apologo grottesco e irresistibilmente comico, il respiro di una riflessione urgente e imprescindibile sul divario tra mondi che solo un consiglio di Dio potrebbe avvicinare. Mentre restano dolentemente spiaggiati, l’uno perso nella sua nebbia mentale su un litorale anonimo e gli altri nel loro devastante attraversamento del dolore. Un consiglio a Dio si propone come un’analisi lirico-efferata del reale, un documento crudo e poetico sulla contemporaneità e sul viaggio verso Itaca di cui il trovacadaveri diviene un moderno Caronte.
Sandro Dionisio