Note di regia del documentario "NX Losar"
L’idea di NX Losar è nata nel 2012. Il nostro amico Lama Dawa, monaco del monastero di Janciub Choeling del campo profughi tibetano di Palakhiel , a febbraio per email, ci aveva invitato a festeggiare nel suo monastero il Losar, il nuovo anno.
Io e Livio, il mio compagno di vita e di lavoro, eravamo entusiasti!
Da qui l’idea di andare in Nepal per rivedere gli amici tibetani e nepalesi e con il loro aiuto realizzare un documentario sulla festa. Il Losar, infatti,insieme al compleanno del Dalai Lama è la celebrazione più importante per il popolo tibetano.
Così io ho cominciato a documentarmi meglio sulla tradizione per lavorare sul soggetto. Intanto Livio pianificava gli aspetti tecnici, economici ed organizzativi del viaggio. Ma… le ultime notizie delle auto immolazione di monaci e laici tibetani, che per protesta contro l’oppressione cinesi si davano fuoco, erano sempre più numerose e preoccupanti. Il governo tibetano in esilio, pur non approvando questo metodo di protesta, aveva deciso e consigliato a tutti i tibetani di eliminare ogni festeggiamento per il Losar del 2012, ammesse solo le cerimonie religiose per pregare e essere vicini alle vittime.
Cosa fare? Il nostro progetto e la gioia con il quale era stato ideato sembrava dissolversi nella tristezza e solidarietà per un popolo pacifico da decenni sotto i soprusi del governo cinese, che solo sulla carta afferma di difendere le autonomie locali mentre in realtà sta portando avanti un violento processo di modernizzazione e cinesizzazione in tutto il Tibet. Un’ opera che non si ferma solo in Tibet, ma si estende alle nazioni vicine dove hanno trovato rifugio i tibetani, tra queste il Nepal, nel quale sono al potere da alcuni anni le forze maoiste, molto vicine al governo cinese.
A questo punto, potevamo ancora scegliere di restare in Italia o partire: siamo volati in Nepal per descrivere una festa che non c’era, per raccontare una tradizione trasformata dal governo cinese in farsa folclorica per fini propagandistici.
Invece, con i nostri amici tibetani, profughi in Nepal, abbiamo raccontato un’altra storia dove i ricordi del Losar del passato s’intrecciano a quello del presente. Ne è nato un ritratto che cerca di cogliere a livello antropologico il mutare della tradizione nelle sue cause e nei suoi possibili sviluppi. La nostra voce non resta lontana, ma interviene nel racconto per fare domande, per riflettere su quanto ascoltato visto e vissuto. Ciò si riflette nello stile del narrato: NX Losar è al tempo stesso un reportage di denuncia sociale, un ritratto antropologico, ma anche un diario intimo. Il nostro tentativo è stato quello di far dialogare queste tre note tematiche per cogliere attraverso il Losar le trasformazioni di una festa e di una cultura, ma anche la nostra partecipazione per i sogni delusi e le speranze rinnovate di un popolo per quale abbiamo profonda stima e rispetto.
Il nostro lavoro vuole essere solo un piccolo omaggio e un aiuto per aiutare a far conoscere al mondo lo splendido patrimonio culturale tibetano minacciato dalla globalizzazione e dall’azione cinese, negatrice dei diritti umani . Aiutateci a diffonderlo!
Serena Lodovici