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MIX MILANO 2013 - Intervista a Travis Mathews


Intervista al regista statunitense, a Milano per il festival Mix che propone i suoi lavori, fino all'ultimo "Interior. Leather Bar"


MIX MILANO 2013 - Intervista a Travis Mathews
Travis Mathews
Nel 2009 hai dato vita alla web serie "In their room", che ha avuto un grande successo in tutto il mondo: come è nata l'idea? Come spieghi il successo?
Travis Mathews:
Volevo documentare quella "fetta" del mondo gay di San Francisco che vedevo intorno a me, ma che raramente avevo visto rappresentata nei film.
In un certo senso, credo che si possa dire che erano "gay hipster", ma in realtà si tratta di ragazzi normali con corpi naturali e drammi umani di tutti i giorni che mi interessavano molto. Sono attratto da quei piccoli momenti "durante" le cose, e non c'è un posto migliore della camera da letto di qualcuno per portare avanti questo tipo di scavo antropologico.
E siccome sono attratto dal mondo interiore delle persone, aveva senso per me sposare questa idea dello spazio personale della camera da letto di qualcuno con il loro spazio emotivo interiore.
Penso che sia stato un successo perché le persone prima di tutto sono guardone, ma spero anche che i ragazzi gay possano aver avuto qualche conforto e un po' di gioia nel vedere delle riflessioni di sé stessi sullo schermo. Questo è importante per me, ed è stato qualcosa che è stato assente dalla mia infanzia fino ai miei 20 anni, e anche oltre.

Mentre giravi quella serie hai iniziato a girare "I want your love": quali le maggiori differenze tra i due prodotti?
Travis Mathews:
"I want your love" è stato ispirato dalle piccole storie quotidiane che stavo girando per "In their room", ma il primo è finzione e il secondo è più documentario.

"I want your love" ha avuto grande successo e ti ha fatto conoscere James Franco: quando vi siete incontrati?
Travis Mathews:
Ci siamo incontrati quasi un anno fa, lui voleva lavorare con qualcuno che usasse il sesso come strumento di racconto e così ci hanno messo in contatto. È stato davvero tutto così semplice da risultare improbabile!

Conoscevi bene "Cruising"? Quando lo hai visto la prima volta?
Travis Mathews:
Sì, lo avevo visto diverse volte prima che James mi contattasse. Come la maggior parte della gente, vedevo i problemi di come erano rappresentati i gay nel film, e i "buchi" nella storia in generale, ma ci sono momenti importanti in quella pellicola che penso vengano troppo spesso trascurati, ad esempio le sole scene nel bar sarebbero degne di essere montate da qualcuno per realizzare un breve documento storico della New York pre-AIDS!

A chi di voi due è venuta l'idea di girare "Interior. Leather Bar"? Perché avete avuto questa esigenza?
Travis Mathews:
James mi ha contattato e abbiamo avuto in una prima fase diverse conversazioni che sono state sostanzialmente esercizi di brainstorming. Sapeva di volere un riferimento a "Cruising" e anche usare il sesso come strumento di narrazione, in modo da mettere a confronto l'ambiente gay del 1980 e quello del 2012.
Per me è stata solo una continuazione del lavoro che avevo già fatto, vale a dire una docufiction che ha giocato con le idee del sesso e della mascolinità.

Come avete lavorato in coppia tu e James?
Travis Mathews:
Davvero alla grande! Ci siamo riuniti come il Brady Bunch con le nostre rispettive squadre di produzione, e tutti noi abbiamo avuto un ottimo feeling immediatamente. Abbiamo parlato di lavorare di nuovo insieme, ma che progetto sarà è ancora da vedere.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Travis Mathews:
Voglio proseguire la mia serie "In their room", ma prima di andare in un'altra città voglio girare un'altra cosa, in programma il prossimo anno.
Al momento lo sto scrivendo con quello che è il mio partner creativo da lungo tempo, Keith Wilson. Ci saranno i miei temi familiari di intimità e sessualità gay, ma non sarà un film "vietato". Il protagonista principale è un giovane gay con una paralisi cerebrale, che non sarà però né un eroe né una figura tragica. E finalmente (!) ci sarà l'introduzione di personaggi femminili. Siamo molto entusiasti di questa prossima avventura.

21/06/2013, 15:00

Carlo Griseri