LAURA CHIOSSONE - "I racconti di Gianna diventati film"

Come nasce il progetto, così unico, tra documentario, finzione narrativa e palcoscenico teatrale?
Laura Chiossone: Il soggetto nasce dall'incontro tra me e Gianna: la conosco da tempo, e ha iniziato a raccontarmi via mail il suo rapporto con la mamma, usando il tono che si ritrova nel film, parlando di una situazione tragica e pesante ma in modo sarcastico e ironico, facendo ridere e piangere insieme.
Poi ho conosciuto sua mamma, una persona pazzesca, con una personalità punk. Insieme loro due sono fantastiche, anche se si portano dietro una vita piena anche di rancori. Ho iniziato a registrarle con una 5d, una piccola macchina fotografica, e ho fatto vedere il tutto a Marco Malfi, senza idee precise in testa.
Lui ha detto che bisognava assolutamente farne un film di questa coppia insolita, il tema era potentissimo e lo avrebbe prodotto. Conoscevamo la pièce teatrale di Gabriele Scotti, che verteva sugli stessi temi, e da lì è nata l'idea dei piani diversi di narrazione. Ci siamo inventati che Gianna fosse stata chiamata a recitare in una pièce sul rapporto tra una figlia cinquantenne e una madre novantenne, e leghiamo il tutto alle scene vere di casa Coletti.
Infine, abbiamo aggiunto una parte alla "Rumori fuori scena", che riprende anche il tema "uscire dalla crisi" in cui vivono tutti i personaggi. La sceneggiatura è opera dello stesso Scotti (aiutato in parte da Francesca Tassini), e ha anche cucito insieme il tutto con il voice over.
Io per prima non ero sicura che riuscisse questo esperimento!
Si è trattato anche di un escamotage di produzione, la parte documentaria l'ho girata io con pochissime spese, la parte teatrale è stata quasi un piano sequenza, l'abbiamo girata in due giorni, e in questo modo il nostro piccolissimo budget è stato investito nella parte cinematografica più classica.

La sinergia tra finzione e realtà è così perfetta che a tratti sembra di trovarsi di fronte a un mockumentary...
Laura Chiossone: È tutto vero, lo assicuro. Abbiamo girato quasi in contemporanea le varie parti, non c'è niente di scritto "dopo" in funzione delle riprese. Il tutto come detto è basato sui racconti che mi faceva Gianna, quindi in qualche modo era "previsto". C'è solo qualche piccola scena in casa Coletti registrata quando eravamo già in fase di montaggio, quando mi sono accorta che "mancava" qualche passaggio.
Le situazioni casalinghe però sono state tutte pensate da me prima, di loro che parlano in bagno (una cosa che fanno sempre!), delle prove dello spettacolo in casa e altro. Le ho scritte usando i suoi racconti: sua mamma è cieca, dopo 5 minuti che ero lì si dimenticava della mia presenza e si comportava in modo naturalissimo, Gianna conduceva una sorta di improvvisazione sul loro "copione" quotidiano, a volte le dicevo nell'orecchio cose che magari mi servivano, la loro vita è molto ricca di ripetizioni e ho cercato di riprenderle tutte.

Gianna Coletti è protagonista duplice.
Laura Chiossone: Per lei è stata una sfida molto impegnativa.
Non è stata tanto presente in fase di scrittura, mi aveva raccontato tanto prima, mentre nella creazione della parte di voice over lo è stata di più.
Ha avuto momenti difficili, è stata una specie di catarsi, si è abbandonata e affidata nelle mie braccia, non era perfettamente in controllo e cosciente di quello che sarebbe successo.

Accanto al film nasce anche il blog "Una Mamma a Carico", ce ne puoi parlare?
Laura Chiossone: L'idea è nata successivamente al film, dopo le prime proiezioni nei festival il pubblico si avvicinava raccontandoci storie simili, poi sono arrivate mail di persone che vivevano situazioni simili, ci ringraziavano perché erano riuscite a vivere meglio la loro situazione, con più leggerezza... Il film rompe un tabù.
Non volevamo far nascere una "posta del cuore", ma a me è venuta l'idea di un blog in cui Gianna potesse raccontare le sue storie ma anche creare una rete, ci sono i suoi aneddoti e le lettere delle persone, ma anche interventi di professionisti ed esperti.

Quali sono state le tempistiche del lavoro?
Laura Chiossone: Abbiamo girato nel dicembre 2011, tutto pronto e montato nel giro di un mese circa. È stato velocissimo, mentre la fase di post-produzione si è allungata molto a causa del bassissimo budget a disposizione. Abbiamo chiesto favori, cercato i momenti meno costosi e a ottobre 2012 eravamo pronti per i primi festival.

Molto curato è l'aspetto musicale.
Laura Chiossone: Io vengo dalla musica, ho girato molti videoclip, amo la musica pop in particolare, mi piace lavorare con la musica leggera associata a temi importanti.
La prima scena del film, in particolare, con la musica di Emiliana Torrini assume un senso completamente diverso, e così sono da intendere anche le scelte di Carla Bruni e Dave Stewart (che ci hanno svenato economicamente, ma le avevo inserite in montaggio e mi ero affezionata a loro...). Il film racconta una storia molto milanese ma che vale in tutto il mondo, il sound internazionale dà lo slancio per farla diventare una storia universale.
La colonna sonora l'hanno realizzata le Into the trees, che hanno un sound minimale e naif che amo molto, usano strumenti quasi giocattolo che danno un tono anche infantile al tutto, l'anziana mamma è come una bambina da accudire.

Quali sono i prossimi passi del film?
Laura Chiossone: Abbiamo partecipato a pochi festival finora, tutti eventi in cui siamo stati chiamati. Abbiamo iniziato a ottobre con Annecy, dove abbiamo anche vinto un premio, e ora vedremo cosa capiterà in questo senso.
L'uscita in sala in estate è stata la nostra unica possibilità, io mi auguro che il film possa avere una lunga vita stagionale, basata sul passaparola che è sempre finora molto positivo e che aiuta le nostre poche copie ad avere una media per sala molto alta (siamo il terzo film italiano!).
La casa di distribuzione che ci affianca, Parthenos, è piccola ma di grande qualità, e sono ottimista per il futuro anche al di fuori dei confini italiani. Da soli non possiamo fare nulla, le critiche sono ottime (e numerose) ma noi siamo piccoli, cerchiamo qualcuno che creda nel progetto e ci dia una mano. Ci muoviamo senza alcuna pubblicità, e anche senza manifesti!
Ci hanno anche proposto di uscire prossimamente in dvd associandolo a un libro con scritti dal blog, una proposta che ci piace molto.

04/07/2013, 13:18
Carlo Griseri