FELLINI E IL TRAM - "Intervista", a bordo del 312 per Cinecittà
Film autobiografico e spassionata dichiarazione d'amore verso il cinema e i suoi collaboratori,
"Intervista" di Federico Fellini è uno dei lavori meno citati tra quelli del "maestro" romagnolo, un
film nel film capace ancora oggi di regalare emozioni e dettagli unici sul genio felliniano.
Una troupe di giornalisti giapponesi si reca a
Cinecittà per intervistare Fellini, e questo incontro - che si avvia con una domanda proprio sul suo legame con gli studi romani - è l'occasone per il regista di ripercorrere la sua carriera, i suoi topòi narrativi, i suoi amori e le sue fissazioni.
Uno dei momenti più toccanti del film è
il ricordo della "prima volta" di Fellini a Cinecittà. Era il 1940, c'era la guerra, il futuro regista era ancora solo un giornalista e doveva intervistare una diva famosa: "Si prendeva un tramvetto azzurro vicino alla stazione, davanti a un vecchio albergo diurno che si chiamava la Casa del Passeggero".
Roma nel frattempo è molto cambiata, e nel
1987 - anno di "Intervista" - quella "Casa" non esiste più come mezzo secolo prima (verrà ricostruita grazie alla magia del cinema...). Fellini si reca direttamente al deposito dei tram, quello detto "dell'Alberone", e si muove tra le vecchie vetture: ce ne sono ancora alcune ammassate in un angolo, e il regista (con troupe al seguito) sale sul "tramvetto" insieme al suo amico e produttore
Pietro Notarianni.
Sergio Rubini interpreta nel film il giovane Fellini che arriva per la prima volta a Roma per intervistare una diva "che lo ha sempre turbato":
uno di "quei" tram azzurri è stato recuperato dal deposito,
tagliato a metà e montato su un camion, diventando il set mobile di una sequenza tra sogno, ricordo e realtà.
Rubini/Fellini guarda Roma scorrere al di fuori del finestrino, la campagna lentamente diventa città e le porte si aprono solo davanti a quegli studi che diventeranno presto una seconda casa per il (futuro) regista...
Oggi, più di un quarto di secolo dopo l'uscita di "Intervista",
a Roma di tram azzurri come quelli che coprivano la distanza tra la stazione e Cinecittà non ne esistono più. Ne è conservato uno - per fortuna - a Torino, dove la meritevole
Associazione Torinese Tram Storici - ATTS lo ha scoperto, acquistato nel 2006 e restaurato nell'ambito di un progetto finanziato dal Ministero dell'Ambiente che portò al recupero di 7 vetture storiche, prima di rimetterlo "in strada" nel 2010. Ne esistono ad oggi altre due, una di proprietà di un privato e l'altra ferma in un deposito di Roma (quella usata da Fellini, invece, a fine lavorazione è stata demolita).
Classe 1935,
la motrice "312" è quindi l'unica oggi operativa e in grado di circolare ancora, seppure per le strade di Torino e non nel suo percorso originario romano: dopo 45 anni di servizio tra la
stazione Termini e Cinecittà (ma anche nel tratto Termini-Capannelle), nel
1980 queste vetture vennero sostituite dalla linea B della metropolitana e chiuse nel deposito dell'Alberone in via Appia.
Costruita da Carminati e Toselli per le tratte urbane della rete romana
Stefer, questa vettura ebbe ancora un momento di gloria nel 1987 con la celebrazione felliniana prima di un oblìo che pareva definitivo. Almeno fino all'intervento di ATTS e alla "rinascita" del 2010...
31/07/2013, 10:00
Carlo Griseri