LOCARNO 66 - PAYS BARBARE, italiani in Abissinia
E' in scena la barbaria dell'occupazione italiana in Abissinia
“Pays barbare” di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, presentato nel concorso internazionale.
I due registi, che da più di 40 anni fanno un lavoro di rivisitazione di archivi storici, sono riusciti ad entrare in possesso di filmati ed immagini da una collezione privata riferiti al periodo del “colonianismo italiano” in Abissinia.
Rovistando con occhi attenti a questi reperti inediti sono riusciti a schematizzare in modo preciso e chirurgico il loro utilizzo. Materiali da vedere solo in mura domestiche, con devoto e rispettoso silenzio, da usare come propaganda ed autocelebrazione di una missione figurata agli occhi del mondo come la liberazione di un paese primitivo e barbaro.
Nei filmati si possono notare i “segni” lasciati da chi aveva posseduto queste pellicole, le parti consumate e viste più volte, le didascalie e i termini ricorrenti. Un lavoro fatto con una doppia lettura sulle immagini, la prima nella ricerca della verità e la seconda nel capire il modo in cui le stesse immagini erano state usate e consumate per dare un altro messaggio.
Una lente d'ingrandimento che ci fa ritornare, ancora una volta, a comprendere la vera tragedia consumata in quegli anni e l'influsso sulle masse di una propaganda e comunicazione mediatica usata ad arte per mostrare ciò che si voleva far vedere e ciò che non si voleva far vedere. La storia ha poi confermato quanto purtroppo di atroce e angoscioso è veramente accaduto in quegli anni di fatua gloria.
11/08/2013, 09:00
Luca Corbellini