LOCARNO 66 - BRING THE SUN HOME, il sole prima di tutto
Il documentario
“Bring the sun home” di Chiara Andrich e Giovanni Pellegrini, prodotto da Enel GreenPower, racconta tra due continenti un progetto internazionale attivo da oltre 40 anni, la storia di un'idea semplice che, portata avanti con convinzione e senza cercare impossibili risultati immediati, riesce in qualche modo a cambiare il mondo.
L'energia solare può essere la chiave di volta per aiutare le piccole comunità del mondo a migliorare la propria condizione (sono oltre 1 miliardo le persone che non hanno la possibilità di accedere all'energia elettrica): con questa idea l'indiano Bunker Roy negli anni '70 ha fondato il Barefoot College, l'università a "piedi nudi" in cui donne dai paesi più poveri del mondo vengono selezionate per accedere alle lezioni e imparare - pur essendo quasi tutte analfabete - a installare e riparare pannelli solari che portino acqua calda e luce nei villaggi più sperduti.
La videocamera di Andrich e Pellegrini (partiti da soli e aiutati solo da un fonico nei luoghi di ripresa) si concentra su alcune donne sudamericane che, dopo le prime enormi difficoltà di fronte alle lezioni in inglese, caparbiamente si impongono e tornate a casa loro diventano punti di riferimento nelle loro comunità, insegnando a loro volta il mestiere e recandosi casa per casa a installare pannelli solari.
Una bella storia, umana e sociale, quella di Bunker Roy, che in una bella intervista che contrappunta il racconto spiega la sua filosofia (basata sul concetto di “imparare facendo, fare imparando”) e la sua consapevolezza di non poter cambiare il mondo da un giorno all'altro (“Non abbiamo fretta, il percorso sarà lungo”).
“Bring the sun home” riesce a entrare in empatia con le sue protagoniste, mostrando la serietà e la concretezza del progetto indiano senza però essere uno sterile spot, anzi coinvolgendo lo spettatore dal primo all'ultimo minuto (ecco, qualche minuto si poteva tagliare, ma è un peccato veniale).
17/08/2013, 10:34
Carlo Griseri