I vincitori dello Swiss Mountain Film Festival 2013
Premio concorso fotografico
Fire & Ice di Margaretha Van Der Broek
Motivazione: Il contrasto caldo/freddo ritratto nella fotografia da una sensazione di tepore emanata dalla fiamma in una giornata fredda anche se limpida e soleggiata. Di sfondo l’Annapurna innevata che da un senso di maestosità rispetto alla piccolezza della fiamma in primo piano. Una scelta carica di colori accesi, l’arancione vivo del fuoco, il bianco della neve e il blu del cielo limpido.
Premio “about Tibet” Mustang
Journey of transformation di Will Parrinello
Motivazione: Per la capacità di descrivere al meglio il Regno himalayano del Mustang, uno degli ultimi santuari della autentica cultura buddista tibetana, dove le persone lottano per sopravvivere ed i centri della loro cultura, i monasteri del XV secolo con le loro splendide pitture murali, sono pericolosamente vicini al collasso. Il film racconta la storia avvincente degli sforzi per salvare questo antico luogo dal rischio di estinzione e per dare il via ad una rinascita culturale.
Premio della giuria
The black Madonna di Eduard Gellner
Motivazione: Il film delinea con rara efficacia la personalità della scalatrice tedesca Ines Papert attraverso la descrizione della difficile salita alla parete Schwarze Madonna nel Massiccio dell’Untersberg tra Austria e Germania. Ne risulta un ritratto completo e del tutto originale della grande scalatrice dal punto di vista sia umano che sportivo.
Premio Miglior film svizzero
Il Clom de la pezza. 150 ans Club Alpin Svizzer di Gieri Venzin
Motivazione: In occasione dei 150 anni dalla sua fondazione, il film ripercorre la lunga attività del CLUB ALPINO SVIZZERO, mostrando il contributo fondamentale che esso ha dato alla conoscenza e alla conservazione del patrimonio naturale e culturale della montagna, attraverso testimonianze dei protagonisti , documenti e inedite immagini d’epoca.
Menzione speciale
Loslassen di Franz Walter
Motivazione: Per la passione che emerge nei confronti della montagna e che in questo film è ben sottolineata attraverso le esperienze alpinistiche del professionista svizzero Roger Schäli. “Loslassen” significa lasciare andare, ovvero per l’alpinista andare avanti, tornare a casa e mettersi in cammino, tener duro e in ogni caso essere sempre riconoscenti per la gioia che si prova tra le montagne. Il film mostra una relazione con la montagna, ma anche tra uomini.
Premio Miglior Film
Eye to eye with Everest di Milan Collin
Motivazione: Il film ricostruisce con grande efficacia narrativa la spedizione verso l’Everest di un gruppo di alpinisti del quale fa parte anche una persona con handicap visivo. L’opera riesce a trasmettere con assoluto realismo lo sforzo fisico della salita in alta quota, senza ossigeno, fino al drammatico epilogo, in un crescendo drammatico che non concede mai nulla alla retorica
20/08/2013, 12:07