BIENNALE ARTE 55 - DA VINCI, danzando nel corpo umano
Terzo capitolo di una trilogia che mette in mostra la "gestualitā" di tre lavori particolari (i precedenti: caposquadra di una cava di marmo ne "Il capo" e palombari di una piattaforma petrolifera in "Piattaforma luna") "
Da Vinci" segue i movimenti e il contesto di alcune operazioni chirurgiche eseguite con un robot (il cui modello, che campeggia spesso in primo piano č, appunto, Da Vinci).
Senza perdere la consueta attenzione per l'immagine, l'inquadratura e il particolare,
Yuri Ancarani cattura i gesti del macchinario che spesso sembrano evocare le movenze delle braccia di un ballerino o di un direttore d'orchestra (in un caso č evidente la performance ad uso esclusivo della telecamera, quasi la macchina avesse preso vita esigendo attenzione come una
primadonna).
Manovrato da medici, Da Vinci taglia, cuce, preleva, e le immagini interne al corpo sono accompagnate da un sonoro iperrealistico che, nella totale assenza di musica, accentua i suoni secchi e metallici delle pinze e l'insistente pulsare del cuore: la fredda macchina con gesti quasi umani salva la vita, dove questa non č "puro spirito" ma concreta e respingente materia (l'interno del corpo umano ha il colore blu del mare ma la visciditā di un rettile).
La colonna sonora d'ambiente anche per le scene "esterne" usa spesso rumori (acqua che scorre, oggetti sbattuti, risonanze, pedali bassi) che in due momenti impazziscono come le immagini creando il corto circuito che, paradossalmente, si sintonizza maggiormente con lo stato d'animo dello spettatore, non abituato a questa "vicinanza" con l'interioritā del proprio corpo e i suoi rumori (per quanto amplificati).
11/09/2013, 11:00
Sara Galignano