VEDO... L'AMMAZZO E TORNO - Il diario di Marco Giusti
Chi conosce
Marco Giusti per i suoi interventi scritti o per le sue presenze in televisione ("Stracult" basti a presentarlo) può già immaginare cosa si potrà trovare nel volume edito da ISBN "
Vedo... L'Ammazzo e Torno". Per gli altri (pochi, immaginiano) può essere utile leggere il sottotitolo: "Diario critico semiserio del cinema e dell’Italia di oggi".
Aperto da una prefazione di Carlo Freccero e da un messaggio di Checco Zalone, il libro raccoglie i pensieri a ruota libera del critico romano, scritti - parole sue - quasi tutti in 15-20 minuti dopo la visione dei film, a passeggio sul lungomare di Cannes o a bordo dell'autobus, al caffé o, rare volte, al computer.
Giusti avvisa che i suoi nemici da sempre sono "i critici bacchettoni dei grossi giornali", se esistono ancora. E poi: "
l’imbarazzante diplomazia internazionale del cinema italiano, la pavidità dei produttori e la qualità sempre più scadente delle sceneggiature, i budget ministeriali che si assottigliano e la ridicola pervasività degli sponsor locali, la critica parruccona impantanata in logiche sorpassate". Così, per gradire.
Il critico Giusti accompagna il lettore in un viaggio lungo più di un anno tra commedie borghesi e «scorreggione», film autoriali e kolossal hollywoodiani in 3D. Si può trovare una riflessione sull'ultimo Bertolucci visto a Cannes 2012 ("Opera lieve girata con grande intelligenza e senza alcuna pretenziosità), ma anche sulla carriera politica di Beppe Grillo, o recensioni di "scult" assoluti come "La mia mamma suona il rock" di e con Massimo Ceccherini ("capolavoro trash dell'anno").
Il cinema è tutto qui, alto e basso, bello e brutto, e il parere di Giusti in ogni caso è interessante da leggere, per confrontarsi e confrontarci con il suo sguardo "semiserio".
23/09/2013, 10:00
Carlo Griseri