L'OSSESSIONE VISIVA - Il cinema di Ridley Scott
Se c'è un regista che non ha bisogno di presentazioni è probabilmente
Ridley Scott, inglese classe 1937 capace di realizzare nell'arco della sua carriera capolavori indiscussi come
"I duellanti", "Blade Runner", "Alien" e "Thelma & Louise".
Scott negli ultimi anni non ha più ritrovato l'amore della critica internazionale (l'ultima volta è stata forse per "Il gladiatore"), ma la sua produzione non è meno interessante: ben venga quindi
il volume "L’ossessione visiva – Il cinema di Ridley Scott" curato da Andrea Fontana e pubblicato da Historica, un libro che raccoglie saggi di numerosi critici italiani chiamati a raccontare i suoi film, nel bene e nel male, ripercorrendo una carriera lunghissima e ricca di riconoscimenti.
Il libro - che si chiude con l'ultimo film di Scott del 2012, l'ambiguo "Prometheus" - vede all'opera alcuni dei più interessanti nomi della critica italiana,
da Giona A. Nazzaro a Claudio Bartolini, da Michele Raga a Enrico Terrone fino a Domenico Monetti: oltre 200 pagine (a fondo libro un utile riepilogo della vasta carriera del regista) per ricostruire
un ritratto completo di uno degli autori più importanti degli ultimi 40 anni, capace come pochi altri di coniugare ricerca stilistica e risultati al botteghino ma finora un po' trascurato dalla saggistica italiana.
Andrea Fontana (Genova, 1981) collabora con Segnocinema e CineClandestino. Autore e curatore di diversi volumi (dalle monografie dedicate a Satoshi Kon e Robert Zemeckis al Cinema americano dopo l'11 settembre), è intervenuto in numerosi saggi collettivi.
12/09/2013, 11:46
Carlo Griseri