VIEW 2013 - Cronache della quarta giornata - Parte 1
Ultimo giorno di View Conference, mentre prosegue ancora oggi la possibilità di accedere al recruitment diretto da parte di Image Engine: l'apertura di programma in sala Cavour è stata riservata alla Pixar, con
Christopher Burrows che ha portato il pubblico “Alla scoperta de 'L'ombrello blu' di Pixar” (cortometraggio che, per la gioia della platea, ha aperto con la sua dolce poesia l'intervento).
“E' iniziato come una storia d'amore sotto la pioggia, il regista Saschka Unseld viene da un posto molto piovoso, ama la pioggia e quando è arrivato a San Francisco, dove piove poco, ne sentiva la mancanza. Un giorno ha visto un ombrello rotto a bordo strada, e lì è venuta l'idea del corto”, ha spiegato.
“Abbiamo avuto qualche problema con gli ombrelli, non sapevamo come rendere le loro facce su ombrelli fotorealistici: avevamo anche pensato che le gocce potessero formare il viso, ma sarebbe stato molto complesso e costoso. Sono state tante le domande che ci siamo dovuti porre, come ad esempio il rapporto tra i movimenti dell'ombrello e quelli del suo proprietario”.
Gli effetti della pioggia, i riflessi della luce notturna e della città in movimento, l'animazione dei vari angoli della città (grondaie, semafori, tombini, tutti pronti ad aiutare l'ombrello blu nella sua storia d'amore - “una sorta di coro greco”, secondo la definizione di Burrows): un cortometraggio che può sembrare a una visione superficiale molto semplice nasconde invece una enorme mole di lavoro, per cui è stato anche testato un nuovo software (sono stati realizzati per i diversi momenti della narrazione ben 7 tipi diversi di pioggia).
“Tutti i responsabili della fotografia e dell'illuminazione in Pixar sono stati coinvolti da quello che stavamo facendo, si tratta di un passo avanti in direzione del fotorealismo e della veridicità fisica che non avevamo mai compiuto: non so se sarà questa la filosofia dello studio anche nei prossimi film, ma di certo è una possibilità che prima non avevamo”.
A seguire
Yotis Katsambas di The Foundry ha svelato i segreti di
Flix, un nuovo software pensato per aiutare nello sviluppo degli storyboard. Insieme a lui – in una specie di anteprima del loro intervento di chiusura – i due registi di “Piovono polpette 2”,
Cody Cameron e Kris Pearn (che hanno doppiato e animato sul palco le immagini dello storyboard, oltre a provare 'live' il programma davanti al pubblico!).
“Lo storyboard è molto importante per il mondo del cinema, serve per pianificare tutto, ma è fondamentale per l'animazione, anche perché molte persone magari lavorano sullo stesso 'pezzo' di film, e l'organizzazione di questo caos è vitale: con Flix riusciamo a farlo al meglio, per questo motivo The Foundry lo ha acquisito. Massimizza la pipeline del cinema digitale, ed è stato molto utile nella lavorazione di 'Piovono polpette 2'”, ha spiegato Katsambas presentanto il software.
Sempre molto tecnico l'intervento seguente, con
Parag Havaldar di Sony che ha raccontato l'uso della stereoscopia nativa nei film: partendo dalle diverse tipologie di stereoscopia che si possono trovare nel cinema (Full CG, le conversioni da 2D a 3D e stereoscopia nativa), Havaldar si è concentrato su quest'ultima tipologia. “Abbiamo girato così 'The Amazing Spider-Man' e 'Il grande e potente Oz', un metodo che ha vantaggi e svantaggi”, ha spiegato.
La presenza di Havaldar ha stuzzicato molto la curiosità del pubblico in sala, che gli ha riservato molte domande sulla resa del 3D, sul suo futuro ("Di sicuro finora il mercato delle tv 3D non è andato come i produttori speravano...") e sul rapporto tra gli stereografi e i registi ("Non è facile interagire, non sempre possiamo fare molto e a volte ci troviamo a dover 'aggiustare' in qualche modo riprese non pensate nel modo corretto per sfruttare appieno l'effetto tridimensionale").
Prima della pausa pranzo c'è stato ancora il tempo per il talk di
Jon Karafin di RealD: “Stato dell'arte degli effetti visivi stereoscopici” è stato il suo intervento, per completare il viaggio mattutino nel mondo del 3D.
Una analisi che si è concentrata sui principi matematici che sono alla base della stereoscopia, un racconto per studenti e professionisti del settore che è stata una sintesi efficace di ciò che si trova 'dietro' una immagine tridimensionale.
18/10/2013, 13:26
Carlo Griseri