Giancarlo Giannini - Un Omaggio per Morricone
Giancarlo Giannini e Mauro Di Domenico, arrangiatore e chitarra solista, sono i protagonisti di una serata omaggio al grande compositore
Ennio Morricone, il musicista Premio Oscar che ha realizzato colonne sonore memorabili per film che hanno segnato la storia del cinema italiano e mondiale.
Con lo spettacolo "
Omaggio a Morricone" che prende il via al
Teatro delle Celebrazioni , non ci si chiede più se nel cinema siano le immagini a valorizzare la musica o viceversa: l’intreccio delle musiche di Morricone, con la grande esclusiva dell’interpretazione di Giancarlo Giannini – voce recitante - e l’ispirazione di Mauro Di Domenico – chitarra solista e arrangiatore – , accompagnati dai solisti dell’
Orchestra di Cinecittà e dai danzatori di
Oniin Dance Company creano un equilibrio perfetto, per uno spettacolo che si presenta come una lettura musicale della memoria. Giannini presenta al pubblico una rilettura di alcune delle più significative pagine del cinema musicato da
Ennio Morricone, un viaggio onirico che diventa stimolo alla riflessione e al ricordo in contrasto con le esperienze effimere e prive di memoria caratteristiche della nostra epoca.
Il concerto/recital ripercorre il cinema di Morricone, a partire dai temi del West e dell’America, dove Morricone ha reso la musica un indissolubile elemento espressivo, che non accompagna le immagini, ma quasi le anticipa. Sono le musiche dei capolavori nati dalla collaborazione tra il compositore e
Sergio Leone (iniziata nel 1964) attraverso la rivisitazione della trilogia del dollaro (“Per un pugno di dollari”, “Per qualche dollaro in più” e “Il buono, il brutto, il cattivo”) e della trilogia dell’America (“C’era una volta il West”, “Giù la testa”, “C’era una volta in America”).
Il concerto, poi, si confronta con altri grandi capolavori, di altrettanto grandi autori, come “Nuovo Cinema Paradiso” di
Giuseppe Tornatore fino ad arrivare al contributo compositivo che Morricone ha saputo accostare ai temi dell’impegno etico e della protesta civile: da “Sacco e Vanzetti” a “Mission”.
A coronare questo grande concerto attraverso la storia del cinema, i solisti dell’Orchestra di Cinecittà e la chitarra classica di Mauro Di Domenico che rilegge le note di Morricone con la fantasia del pittore che traduce la bellezza della natura su tela, mettendo su partitura la sua visone delle emozioni suscitate dal Maestro. Così Ennio Morricone si riferisce a Mauro di Domenico e ai suoi arrangiamenti“…Trovai una conferma delle mie impressioni e scoprii altri valori: l’uso originale della chitarra classica unita alla chitarra Midi lo porta ad un risultato di grande, rara, originale suggestione (mai fredda)…”
Lo spettacolo si arricchisce della compagnia stabile di danza contemporanea del Teatro delle Celebrazioni di Bologna, la Oniin Dance Company che, attraverso le coreografie di Daniela Rapisarda ed Alessandro Vacca, crea un intreccio di dinamica, fisicità, tecnica e ritmo, per un’esperienza artistica completa e di grande impatto emotivo.
Per Giancarlo Giannini un'esperienza entusismante tra un film e l'altro. “Dedico il mio intervento alla poesia e al genio di Morricone” dice l'attore. “È da tempo che non faccio teatro ma ho accettato con entusiasmo di partecipare all’omaggio a un genio della musica e del cinema come Ennio Morricone ideato dal grande chitarrista e arrangiatore Mauro Di Domenico”.
Giancarlo Giannini spiega il suo impegno in questa performance tutta speciale. “Davvero speciale – dice – perché il tributo al Maestro viene realizzato usando praticamente tutte le forme di espressività artistica, il teatro, il cinema, la musica, la danza: un modo completo per illustrare l’arte di Morricone”.
Come sviluppa il suo intervento?
“Qui non faccio teatro vero e proprio ma poesia. Non interpreto ma leggo, leggo poesia che è una cosa che mi piace e in questa fase mi esprime compiutamente… La parola, la pausa, lo sguardo, la citazione, l’allusione. Come dice paradossalmente ma non troppo un grande poeta, la vera poesia è rappresentata piu’ significativamente nel rigo bianco tra un verso e l’altro: la fantasia, lo stile insomma. E credo che la poesia si addica particolarmente all’opera di Ennio Morricone”.
Che rapporto ha con la musica e il cinema di Ennio Morricone?
“Bellissimo. Morricone è un genio, forse con Rota il più grande compositore di musica per il cinema ma anche di musica-musica. Di Domenico e io cerchiamo di divulgarla con interventi musicali, di danza, di letture di testi”.
Quali fasi dell’opera di Morricone prendete in esame?
“Un po’ tutte ma nella selezione Morricone ci ha dato una serie di indicazioni per mettere in evidenza alcuni temi specifici. Ad esempio mentre viene eseguito un pezzo significativo di “Sacco e Vanzetti” di Giuliano Montaldo, io leggo un brano di lettere dei protagonisti del film. Oppure facciamo un’operazione analoga quando, parlando del tema della rivoluzione, eseguiamo musica da “Giu’ la testa” di Sergio Leone e testi da me letti, dedicati coerentemente all’argomento”.
È vero che Morricone è riuscito a farla cantare?
“Ah si, una volta tanti anni fa per il film ‘Lo squarciagola’ del grande regista teatrale Luigi Squarzina, decisero di farmi cantare e Morricone mi dette tutte le indicazioni per farlo. Ho ripetuto qualche volta questo tipo di esibizioni facendole passare come un gioco. Ma niente è un gioco nel mestiere difficile dell’attore: anche per far apparire un gioco una performance c’è bisogno di adeguata preparazione, di quello che io definisco materiale plastico necessario per la scena per lo schermo per il doppiaggio per la lettura o di qualsiasi altra forma espressiva”.
18/10/2013, 08:57
La Redazione