FESTIVAL DI ROMA 8 - "Ho fatto una barca di soldi"
Un giorno trascorso insieme a Fausto Delle Chiaie, un artista ironico, pioniere della Street Art e fondatore del Manifesto Infrazionista.
Il titolo del docufilm è emblematico e riassume in sé due significati diametralmente opposti. Da un lato c’è il senso più banale e gretto che connette la figura dell’artista alla sua arte mercificata che, in quanto tale, viene monetizzata. Dall’altro invece c’è un senso profondo quanto sarcastico che si allaccia direttamente a Delle Chiaie: il titolo è quello di una sua opera realizzata con la plastilina e riempita al suo interno con delle monete.
Il primo senso lo dà il pubblico che vede il film: è divertente come il titolo ironizzi proprio sulla condizioni di vita e quindi economica dell’artista che mangia cibo in scatola, acquista per pochi centesimi delle caramelle e vive di qualche offerta per le sue opere. Il secondo lo dà il regista che inquadra Fausto nell’atto in cui realizza l’opera d’arte.
Attraverso inquadrature fluide ed esplicative viene descritto Fausto, un artista che viaggia insieme alla sua borsa della spesa, un contenitore museale itinerante che porta a spasso con sé e grazie al quale installa ogni giorno la sua mostra in piazza Augusto Imperatore, a fianco dell’Ara Pacis.
Fausto Delle Chiaie ha scelto di stare a debita distanza dai musei convenzionali perché le sue opere non c’entrano, ma «non per questioni di spazio, ma per una questione di senso». La sua è un’arte accessibile e fruibile da tutti in quanto è «l’opera che intercetta il pubblico», un pubblico spesso disattento, indifferente ma a volte curioso. Ed è proprio questo anziano signore che stimola la curiosità intingendola nell’ironia più spicciola, ma più congeniale per tutti e grazie alla quale si viene spronati alla riflessione.
Fausto delle Chiaie è l’esempio vivente di come essere artista non comporti necessariamente essere
alternativo e fuori dagli schemi. "Se non stai con gli altri non comprendi il senso della vita" dice il protagonista commentando la sua personale esperienza.
Mariagiorgia Vitale10/11/2013, 16:54