FESTIVAL DI ROMA 8 - Il Riverbero del collettivo MyBossWas
Come definire "
Riverbero"? Difficile farlo. Il fatto che non si riesca ad esprimere immediatamente un giudizio, ma anche un’opinione o perfino una battuta suscita diversi dubbi sul significato di questo prodotto filmico in concorso.
Il film potrebbe essere definito come una performance di quell’arte contemporanea che solo il plus ultra degli alternativi potrebbe apprezzare. È vero, è un film in concorso al MAXXI, il contesto è quello più idoneo possibile. Il punto è un altro: l’incipit e il finale si potevano evitare. L’inizio è una sequenza di immagini alternate tra silenzi e rumori. L’ultima parte è una descrizione dettagliata di cosa significhi riverbero e camera riverberante. La parte centrale è ciò che si salva ed è la più pregnante di senso. A pensarci bene, proprio questa parte appare influenzata da Pina Bausch: al di là degli abiti bianchi che indossano le donne in scena, è proprio la disposizione degli spazi e delle persone all’interno di questa camera e dell’utilizzo di musiche fredde e ritmate che richiamano alla mente cioè che creò la danzatrice e coreografa tedesca.
Dunque, l’arte, soprattutto quella astratta, non necessariamente deve unirsi al cinema, ma può semplicemente avere uno spazio all’interno di un museo e "
Riverbero" ne è un esempio.
Mariagiorgia Vitale10/11/2013, 17:02