FESTIVAL DI ROMA 8 - Il venditore di medicine
Bruno lavora come informatore medico per la Zafer, casa farmaceutica in forte crisi economica. Pur di preservare il suo posto di lavoro viene indotto a corrompere i medici verso cui si rivolge, offrendo i regali più svariati in cambio della prescrizione del proprio farmaco. La frustrante situazione lavorativa, di cui Bruno diviene irrimediabilmente vittima, lo porta a tradire la fiducia della moglie Anna, completamente ignara dei suoi traffici illegali.
Diretto da
Antonio Morabito e presentato fuori concorso al Festival di Roma, "
Il venditore di medicine" denuncia un disagio sociale diverso da quelli che siamo soliti vedere sul grande schermo: il comparaggio, pratica illegale che pone in secondo piano la salute dei pazienti rispetto agli interessi economici della sanità. Bruno, interpretato da
Claudio Santamaria, è un lavoratore sottomesso ad un universo che non concede alternative, manipolato da un senso del dovere e della sopravvivenza senza possibilità di scelta ulteriore se non quella dell'inganno e della menzogna. Un sistema corrotto, malato, che ingloba le sue pedine e le catapulta nella disperazione, approfittando della fragilità individuale e, in questo caso, di quella di Bruno. L'idea di una svolta, di un cambiamento, come quella di avere un figlio, risulta troppo lontana dal suo primario interesse, il lavoro, per poterla sfiorare.
L'essere contemporaneamente vittima e carnefice, corrotto e corruttore, cede il passo ai sentimenti, alla natura umana che di certo non si tira mai indietro rispetto alle contraddizioni, quando casualmente incontra un amico di vecchia data gravemente malato e, solo in quel caso, le sue azioni si direzionano verso il benessere altrui. Prodotto da Classic e distribuito da Luce Cinecittà, nel cast del film anche Isabella Ferrari e Marco Travaglio.
11/11/2013, 07:50
Margherita Pucello