Note di regia di "Buon San Valentino"
Buon San Valentino è una storia, vera, di ordinaria disperazione. Tutto ciò che ho raccontato altro non è che una cronaca di fatti realmente accaduti anni fa in una piccola provincia del Brasile. Mi sono solamente concesso, per così dire, alcune piccole "licenze poetiche", al fine di amalgare meglio la storia rendendola più credibile, nonostante la sua implicita componente assurda e grottesca. E' una storia d'amore che guarda al lato più oscuro e crudele del sentimento: la sua privazione. Il protagonista di questo cortometraggio è un uomo che vive assecondando la sua ossessione, elevandola ad unico motivo di vita, e di morte. Ciò che mi ha colpito e spinto a raccontare una simile tragedia è la perfetta aderenza con la contemporaneità. Un lungo e degradante avvilimento verso l'irresponsabile scelta del possesso a tutti i costi. L'amore come un possesso fisico e mentale. Il rifiuto di voltare pagine, il rimpianto per un passato che mai più tornerà. Ciò che scatena la tragedia finale è la consapevolezza di aver perso tutto quanto, persino il sentimento che più di tutti gli altri ci rende liberi, cioè l'amore.
Cristiano Anania