"Dell'arte della guerra" vince al Jean Rouch Film Festival


Gli otto giorni passati su un carroponte della fabbrica INNSE di Milano emozionano e trascinano anche il pubblico estero: la lotta operaia raccontata da Silvia Luzi e Luca Bellino continua ad ottenere successi internazionali.

Dopo le due nomination europee al DOK Leipzig e il Premio Speciale della Giuria al Festival del Cinema dei Popoli in Nuova Caledonia, "Dell'Arte della Guerra" vince anche il prestigioso Premio Mario Ruspoli al Jean Rouch Film Festival di Parigi nell'ambito del Mese del Documentario francese, riconoscimento intitolato al regista teorico del cinema diretto.

A dodici mesi esatti dalla prima uscita (Premio Biblioteche di Roma al VII FestivalInternazionale del Film di Roma) e dopo aver ottenuto numerosi premi nei festival italiani, Dell'Arte Della Guerra ha iniziato con successo il percorso che lo porterà in tutto il mondo.
Un grande interesse per un tema che, soprattutto all'estero, è al centro di discussione ed analisi e che porta il film ad essere apprezzato anche da importanti Centri di Ricerca come l'Agenzia dell'Unione Europea OSHA e la Peaceful Revolution Foundation di Berlino.

L'ultimo importante riconoscimento arriva da Marie José Mondzain, filosofa e teorica del cinema, direttrice di ricerche al CNRS di Parigi, che sul film scrive:

"Qual è l'arte della guerra oggi?
Con quali parole racconteremo il nostro disaccordo e la nostra rivolta?
Con quali tattiche e seguendo quali strategie porteremo avanti le nostre battaglie?
Se il gesto cinematografico è essenzialmente un gesto artistico, può essere un'arte della guerra?
La camera può trasformarsi in un'arma, non un'arma per uccidere ma un'arma per darci la forza e le idee per contrastare le ingiustizie e gli abusi intollerabili di tutti i poteri.
Nel film ritroviamo un postulato e un'esigenza posti decenni fa da Godard: filmare è un'arte di combattimento.
"

18/11/2013, 15:04