TFF31 - Cronaca della serata di apertura
È ufficialmente partita
la 31.ma edizione del Torino Film Festival.
Sala gremita all’Auditorium del Lingotto. Breve presentazione del direttore del Festival
Paolo Virzì che con orgoglio, competenza e passione ha riassunto lo spirito del Festival e la sua identità rafforzata negli anni, l’accoglienza della città di Torino e le varie sezioni sempre più arricchite non solo di film ma di contenuti e visioni del nostro mondo contemporaneo, senza confini e barriere.
Ben ideato il video di presentazione che ci immerge, con flash back mirati di fotogrammi per ogni sezione, in questa atmosfera. Madrina d’eccezione
Luciana Littizzetto che, con il solito linguaggio pungente e “colorito”, ha saputo far sorridere la platea mettendo anche in imbarazzo il sindaco di Torino
Piero Fassino con domande non certo concordate e convenzionali.
“È un’edizione paragonata ad un lungo “filmone” - commenta Paolo Virzì. Infatti le opere proiettate saranno circa 185 che, se sommante e viste tutte d’un fiato, corrispondono a circa 40 giorni ininterrotti. Non male per gli amanti (e non solo) del cinema.
Da segnalare con un po’ di nostalgia, introdotta con il commento di Emanuela Martini, la sezione che ci riporta sullo schermo quel mito di Hollywood tra gli anni 1967 e 1976, anni di crisi e pieni di eventi tragici, ma prolifici di cambiamenti non solo per l’industria cinematografica. E tocca al film “
Last Vegas” del regista americano
Jon Turteltaub, presente in sala e molto simpatico e disinvolto sul palco, fare da apripista a questa edizione del Torino Film Festival.
Commedia brillante e con un cast invidiabile formata da 5 attori vincitori di premi Oscar, non più giovani è vero, ma con un’interpretazione impeccabile. Si sorride molto, ma molti temi e rimandi vengono riflessi allo spettatore.
Non quesiti quali l’accettazione inesorabile del passare del tempo e degli anni, della rimarginazione delle ferite e del triste passato, ma anche la consapevolezza che il tempo non può cancellare amicizie profonde e sentimenti di affetto che sembrano invece rimosse nella memoria.
“Tutti combattiamo con l’idea di comportarci in maniera consona all’età che abbiamo”, commenta il regista. “In effetti continuiamo a crescere ed invecchiare, imparando sempre qualcosa”.
23/11/2013, 12:58
Luca Corbellini