TFF31 - EL LUGAR DE LAS FRESAS, dalla Spagna a Porta Palazzo
Una giovane ragazza spagnola arriva a Torino per qualche mese di studi all'estero, ma si innamora di un luogo - il mercato all'aperto di
Porta Palazzo, il più grande d'Europa - e invece che poche settimane si ferma in Piemonte per molti anni. Il suo sogno era quello di dirigere un documentario, e non poteva esserci per lei un soggetto migliore che quel mercato...
Maite Vitoria Daneris racconta la sua storia in prima persona, e la voce calda ed emozionata con cui ripercorre le diverse tappe non può che far nascere empatia nello spettatore, accompagnato nelle sveglie all'alba (o anche prima) per vedere il mercato prendere vita, crescere e spegnersi ogni sera, per poi tornare.
Nel corso degli anni sono tantissime le storie e le persone che Maite ha incrociato in quei luoghi, ma sono solo due (insieme alla propria) quelle che ha deciso di raccontare: quella di Lina, settant’anni e contadina da sempre, e quella di Hassan, giovane immigrato marocchino in cerca di lavoro. L'incontro tra i due (tre, con la regista), il loro rapporto e la vita che negli anni ha fatto il suo corso sono gli snodi del racconto.
"La parola trasformazione è l’elemento vitale e strutturale del film", ha detto la regista. "Quella dei personaggi, dei loro rapporti e della loro storia, ma anche del lavoro, dei contadini, di un’epoca. In piena globalizzazione, Lina è ancora lì, nel luogo delle fragole, a sopravvivere all’avvento di un’era globale. La trasformazione, poi, è spesso associata all’idea di conflitto, altro leitmotiv del film".
Tanti anni di riprese potevano portare la documentarista in mille direzioni diverse, e quella che ha scelto sicuramente ha il suo fascino. Ma novanta minuti di racconto sono moltissimi, e ci sarebbe stato lo spazio per ampliare il quadro e mostrare anche (qualcosa di) altro. Dopo così tanta fatica e un processo così articolato, essere riuscita a tirare le fila e proporre "El lugar de las frases" rimane comunque uno sforzo degno di attenzione e riscontro.
28/11/2013, 16:40
Carlo Griseri