ANTIGATTOPARDO - Il volto segreto di una scrittrice
Una volta davanti ad uno sbigottito Enzo Biagi, che le poneva delle domande, ammise che la detenzione a Rebibbia era stata per lei quasi un percorso universitario, un'esperienza umanissima e radicale. In galera ci finì nel 1980 per aver rubato gioielli nell'abitazione di un'amica. In seguito non ebbe esitazione nell' affermare: "
L'ho fatto per rabbia, per provocazione, lei era molto ricca ed io diventavo sempre più povera. Mi invitava nei ristoranti più cari, ma mi rifiutava le centomila lire che servivano per il mio libro…". La persona in questione è
Goliarda Sapienza (Catania 1924 -Gaeta 1996), scrittrice ed attrice di teatro e cinema (il suo volto i cinephiles lo associano agli "
Sbandati" di Citto Maselli ), ma oggi il suo nome rimane, innanzitutto, un caso rimosso della letteratura italiana.
Titoli come "
Lettera aperta" , "
Le certezze del dubbio" o "
L'arte della gioia" portano "l'impronta di una tenera e straziata sicilianità" , definiscono quasi una sorta di antitesi al Gattopardo e allo spirito della rassegnazione meridionale". In particolare "
L'arte della gioia", è uno romanzo scandalo e di rivelazione, sconvolgente tanto dal verso della scrittura ("un fluido non sottomesso alle regole della grammatica e sintassi") che dal lato della narrazione, la quale ruota intorno all'esistenza di una donna libera e scomoda, le cui scelte ed atti (a tutti gli effetti si possono ritenere simbolicamente politici) segnano una spaccatura con l'ambiente passatista in cui si trova a vivere.
Alla scrittrice catanese i registi corregionali
Alessandro Aiello (fondatore del collettivo catanese
Canecapovolto) e
Giuseppe Di Maio gli hanno dedicato "
L'antigattopardo", un documentario con una carrellata di voci che si snoda come un tour sentimentale lungo i luoghi della Catania che hanno visto crescere
Goliarda Sapienza e nutrito la sua fantasia letteraria: dal quartiere Berillo dove nacque al cinema Minore in cui trascorreva pomeriggi interi; dalla baia Ognina, ristoro delle sue lunghe nuotate, all'arenile della Plaia dove trovava i pescatori e li aiutava a tirare su le reti.
Dalke interviste realizzate da
Ornella Sgroi - tra le altre alle scrittrici Elvira Seminara e Maria Rosa Cutrufelli, alla giornalista Pinella Leocata, all'autrice radiotelevisiva Loredana Rotondo, alle registe Maria Arena e Pina Mandolfo - emerge il ritratto dell'ultima "artista romantica" che ha fuso e confuso la vita con l'arte, saputo dare, attraverso le proprie opere, luce nuova alla sua Catania ed onore, legittimità e dignità agli ultimi del mondo. Ma il doc di Aiello e Di Maio ha pure il merito di farci ritrovare la Goliarda Sapienza "ribelle" nei confronti di tutti i stereotipi, l'interprete-genio della scena che non voleva essere per nulla semplice e che nel retro di una cartolina si ritrovò quella dedica di Luchino Visconti: "
tu sei la più brava attrice che abbia mai conosciuta".
"
L'antigattopardo" è uno di quei documentari la cui figura del soggetto-protagonista è così forte ed invasiva da non lasciare spazio di attenzione agli apparati "decorativi" e, tuttavia, va ammesso, che basta un dato di fatto lungo i quaranta minuti di durata dell'opera per far diventare semplice e pura l'immagine, basta soltanto vedere e sentire Egle Doria che legge brani tratti dai libri si
Goliarda Sapienza per avvertire il dono di una semplice immagine che rimane dentro con tutto il suo suono.
12/12/2013, 09:24
Mimmo Mastrangelo