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"Merci" vince il concorso di sceneggiatura “Porto, motore, azione"


L’Autorità Portuale di Genova e il Genova Film Festival, promotori del concorso di sceneggiatura “Porto, motore, azione”, hanno  proclamato il vincitore.
Il concorso, innovativo, che ha in palio per il vincitore la realizzazione del cortometraggio, vuole promuovere una riflessione sul valore, il ruolo e l’identità dello spazio portuale oggi – luogo di transito di persone, merci e idee, dalla città al mondo e viceversa – ed è finalizzato alla realizzazione di un cortometraggio basato sull’opera vincitrice ambientato e girato nel Porto di Genova. Il concorso rientra nelle molteplici iniziative connesse alla redazione del nuovo Piano Regolatore Portuale e, nello specifico ambito cinematografico, mira a comunicare la vita della città in connessione con il proprio porto, che ne è parte importante e viva e che coinvolge nei propri movimenti, lavori, occasioni di svago, tutti i genovesi.  

La sceneggiatura vincitrice sarà realizzata a partire dal mese di gennaio.  

L’opera vincitrice di questo primo concorso è “MERCI” (IL PORTO DEI DESTINI INCROCIATI) di Rocco Chiarella. Il cortometraggio narra di un fonico al lavoro e in viaggio attraverso i rumori del porto. Il porto e' un luogo principalmente dominato da macchine e ogni macchina ha in se ritmi di lavoro e suoni. Il protagonista della storia, un fonico, appunto, attraversa questo luogo osservando e trasformando i rumori in una colonna sonora che lentamente nella progressione della storia diverranno la colonna stessa del film.  
I suoni del Porto si rendono, nel racconto, sempre più evidenti rendendo palese il loro essere, realmente e metaforicamente, la colonna sonora quotidiana e strutturale della città.  
L’interno di una nave, lo scarico dei container, le gru, i binari, le persone, la zona della lanterna. Nel cortometraggio proposto i suoni del porto si trasformano in ritmo e poi musica, colonna sonora di una città che racconta sé stessa e una delle parti fondamentali di sé stessa: il porto.   Sarà lo stesso Rocco Chiarella a dirigere la lavorazione, come regista, del suo cortometraggio.        

Autorità Portuale di Genova e Genova Film Festival vogliono inoltre segnalare due opere meritevoli di menzione: le sceneggiature "Un giorno in porto" del palermitano Sergio Ciro Cutrona e "Darsena Ouverture" della savonese Francesca Capra.  

Rocco Chiarella si forma in California, lavorando come assistente operatore nella città di S.Francisco. Successivamente si trasferisce a Chicago dove lavora come assistente per Ken Seng, docente della Columbia University e direttore della fotografia di molti set locali. In quegli stessi anni lavora per la Graphic Mass una casa di produzione di Chicago occupandosi del montaggio di documentari su Avid. Tornato in Italia si trasferisce a Milano dove lavora come montatore Avid freelance. Inizia a girare piccoli cortometraggi ed inizia a lavorare come regista pubblicitario per molte case di produzione di Milano, arrivando all'età di venticinque anni a vincere un premio al festival della pubblicità' di Cannes come secondo miglior regista europeo. Inizia dopo poco il suo lavoro di ricerca per un progetto cinematografico che lo porta a viaggiare tra l'Africa e la Francia per cinque anni. In quello stesso periodo gira in Israele un cortometraggio sulla condizione di vita di un'attivista Palestinese e mette le basi per lo sviluppo del suo primo documentario di lungometraggio che lo vedrà' impegnato nelle riprese per tre anni. Il secondo progetto gli viene commissionato da Medici Senza Frontiere, un documentario di lungometraggio sulla migrazione di un popolo nomade del centro Niger. Il film viene selezionato nella sezione africana del festival di Cannes. Attualmente e' impegnato nello sviluppo del suo terzo film “Il giardino delle meraviglie “, una favola urbana ...crudele, ironica, umana...un particolare ritratto della sua città' natale.  

"Come me molti sono cresciuti all'ombra del porto” dice il vincitore “ascoltando e vivendo storie legate ad esso. Storie di camalli, marinai e capitani, storie di uomini e miti del mare. Sono nato e cresciuto a Genova da una famiglia originaria di Camogli. I miei nonni erano capitani di lungo corso. Non siamo abituati a dare importanza ai rumori in particolare in zone di lavoro. Il rumore e' un suono spesso fastidioso ma in realtà' ha in se una complessa gamma di variabili che gli conferiscono un'identità'. Un musicista in grado di riconoscere nei rumori delle proprietà' armoniche e' in grado di farci ascoltare le cose in modo differente. Il pretesto dell'audio non rappresenta solamente un modo interessante per approfondire la percezione del mondo, in questo caso del Porto, ma ci da' la possibilità' di raccontare e rappresentare molte e diverse realtà'. "  

22/12/2013, 09:44