L'AnGoLo StrAniErO - THE BUTLER

Per celebrare l'elezione di Obama nel 2008, il Washington Post ha scritto di Eugene Allen, un maggiordomo nero che tra il 1952 e il 1986 è stato al servizio della Casa Bianca sotto otto presidenti, da Harry Truman a Ronald Reagan. La versione romanzata del'articolo è "The Butler, un maggiordomo alla Casa Bianca", il nuovo film di Lee Daniels, dopo il tanto acclamato Precious.

Siamo nel 1926 e il giovane Cecil fugge dalla tirannia del Sud fortemente segregazionista, verso il Nord alla ricerca di una vita migliore. Quando viene assunto alla Casa Bianca come maggiordomo, Cecil diventa testimone silenzioso degli eventi e dei cambiamenti della scena politica Americana, dall’assassinio di John F. Kennedy fino alla Guerra del Vietnam e allo scandalo Watergate.

Mentre la figura umile di Cecil, interpretato dall'attore Forest Whitaker, pretende di essere la coscienza invisibile per gli inquilini della Casa Bianca, è attraverso la ribellione allo status di "cittadini inferiori" del figlio maggiore che Daniels racconta la lunga e difficile strada dei pionieri dei diritti civili. Dai movimenti dei Freedom Riders e delle Black Panthers, giovani idealisti che hanno combattuto e sono morti per una nobile causa, all'assassinio di Martin Luther King dal Civil Rights Act, che decretò la fine della separazione razziale, per arrivare alla vittoria storica di Barack Obama. E all'intero del turbolento scenario, Oprah Winfrey, la moglie di Cecil, brilla come una donna qualunque.

"The Butler" con tutti i suoi artifici, e pervaso da un forte sentimentalismo, è un buon film didattico destinato a quella parte del pubblico giovane che si annoia sui libri di testo. Anche se camei famosi, Robin Williams, John Cusack, Alan Rickman e altri marginali alla storia, rischiano di distrarre gli studenti spettatori dall'idea centrale del film: raccontare la lotta contro la segregazione razziale degli afroamericani, un'indelebile macchia nella storia degli Stati Uniti.