Anteprima a Torino per "Shared Visions" di Francesco Dragone
Nella serata di lunedì 27 gennaio, alle ore 20.45 presso il Cinema Massimo (Via Verdi 18, Torino), l'Associazione Museo Nazionale del Cinema presenta l'anteprima nazionale del documentario
Shared Visions (Italia, Olanda, Germania, 52', col.), opera prima del regista Francesco Dragone, prodotta in collaborazione con LaCumbia Film.
Antropologo e documentarista etnografico di formazione, Dragone ha ideato e realizzato questo documentario a cavallo tra l’Europa e l’Africa, raccontando la collaborazione artistica tra due pittori di culture molto distanti, lo statunitense Piet van Peter e l’etiope Zeradawit Welda Rufael, che si ritrovano periodicamente ad Addis Abeba per affiancarsi e dar vita ad una peculiare produzione artistica. Piet è un eccentrico artista californiano trasferitosi nel 2006 ad Amsterdam: l’arte è per lui uno strumento di gioco, di stimolo e di piacere. Zeradawit è un pittore etiope, formatosi come autodidatta nella tradizione iconografica della Chiesa Ortodossa, per il quale l’arte è uno strumento volto a diffondere il messaggio religioso della Bibbia. I due pittori lavorano insieme da diversi anni, influenzandosi a vicenda nella loro pratica artistica.
Con la continua voglia di imparare l’uno dall’altro, Piet e Zeradawit si contaminano, si suggestionano, si imitano, traendo beneficio dalle loro differenze e facendo dello scambio culturale il loro punto di forza. “La loro collaborazione - spiega il regista - è caratterizzata da momenti di tensione e incomprensione, così come di dialogo e negoziazione. I due si prodigano nella produzione di quadri “paralleli” che partono da un unico indizio visuale ed evolvono secondo il gusto e la cultura artistica di ciascuno. Il risultato è senz’altro originale e, nel documentario, vuol essere spunto di riflessione sull’arte, sulle sue concezioni e sul dialogo interculturale nel campo della produzione artistica.”
La visione del documentario sarà introdotta dall'autore con Emanuele Tealdi (AMNC), il collettivo di curatrici a.titolo, la regista
Rossella Schillaci e Veronica Cecconello (collaboratrice del Master in Studi Interculturali dell'Università di Padova).
20/01/2014, 12:35