"What a difference does it make? A film about making music"

Attraverso questo lungometraggio Shmerberg ha cercato di trovare una risposta alla domanda ”Che cosa significa vivere una vita per e attraverso la musica?” raccogliendo testimonianze e opinioni durante la scorsa edizione, la quindicesima, della Red Bull Music Accademy di New York, raccontando l'esperienza del workshop più rinomato del pianeta.

Con "What a difference does it make? A film about making music" Ralph Shmerberg ci conduce nel vivo dell'Accademy, facendoci assistere ai processi di creazione musicale e, allo stesso tempo, con un montaggio a dir poco frenetico, riunisce diverse interviste agli artisti della musica mondiale, come Brian Eno, Giorgio Moroder, Philip Glass, Debbie Herry, Bernie Worrel, Ken Scott, James Murphy, Stephen O' Malley, Lee 'Scratch' Perry, Erykah Badu, Richie Hawtin, Thundercat, Nile Rodgers, Rakim, Skream, Egyptian Lover e molti altri ancora, tutti coinvolti nella medesima esperienza come docenti, tutor o studenti.

Facendo tutto questo il regista riesce a cogliere le emozioni variegate e autentiche che in queste persone la musica suscita, probabilmente con la pretesa di voler trovare una risposta univoca che, in realtà, non esiste. Per Brian Eno, ad esempio, fare musica significa ricominciare tutto da capo se una singola nota risulta sbagliata, superando, come per altri, il momento cruciale in cui non si sa se il risultato parziale è convincente e si è indecisi se andare avanti o fermarsi un attimo. Ma quello che traspare in questo documentario e che risulta come denominatore comune è l'amore incondizionato per questa forma d'arte, una passione che non deve tenere conto del denaro e che la si coltiva solo per il piacere di farlo. Forse è proprio questo aspetto che Shmerberg ricercava ed è riuscito a trovare.