IL DISORDINE DEL CUORE - Ritrovarsi tra i libri
Anna, un'affascinante quarantenne, si trasferisce a Rieti dopo aver risposto ad un annuncio di lavoro. Ad assumerla come segretaria è Carlo Silvio, uno scrittore divenuto cieco dopo aver raggiunto fama e popolarità con i suoi primi tre libri. Il rapporto ambivalente e turbolento che subito viene a crearsi tra i due, causato dalla misantropia e dal “vivere nell'ombra” dell'uomo, rivelerà l'altra faccia della medaglia: Carlo Silvio introdurrà Anna nel mondo della letteratura e, automaticamente, nel suo, ribaltando le premesse iniziali.
Indossando una parvenza volutamente teatrale, ma che a tratti sembra adottare lo schema della finzione televisiva, "
Il disordine del cuore" mette in scena due personaggi diversi ma che hanno molto in comune: entrambi soli, senza parenti né amici, si ritrovano casualmente insieme, mossi dal desiderio di comunicare con l'esterno e, allo stesso tempo, incapaci di superare la propria condizione. L'unica speranza che hanno per assestare la loro vita si paleserà, unicamente, nei libri.
"Questo film è nato inizialmente dalla fantasia di un autore/attore teatrale, Paolo Fosso, e dalla testardaggine di un giovane produttore, Gian G. Foschini, innamorato del progetto, che ha affrontato non pochi sacrifici per riuscire a realizzarlo”, ha affermato il regista Edoardo Margheriti, che ha poi proseguito: ”Il disordine del cuore è tratto da una piece teatrale, la drammatica storia di due anime sole, rinchiuse nel proprio dolore che si incontrano e si riaprono lentamente alla vita, proprio grazie alla letteratura, alla cultura, alla parola scritta dove tutto è stato già narrato e già vissuto. Un lento riemergere dall'abisso, un riaffiorare alla luce, un ritorno alla vita e all'amore, raccontato con passione dai due interpreti principali:
Milena Miconi e Paolo Fosso, che si sono rivelati e confermati attori intensi e passionali. La sceneggiatura originale era perfetta per il teatro, ma per una trasposizione cinematografica è stato necessario fare degli interventi sul dialogo, sull'ambientazione e sui personaggi secondari. Ho voluto lasciare al film la sua forte impronta teatrale, raccontando e muovendo i personaggi proprio come avviene in una rappresentazione scenica a teatro, ma portando lo spettatore sul palcoscenico, in mezzo all'azione, con l'intenzione di fargli provare le stesse sensazioni ed emozioni dei personaggi nei momenti più importanti, commoventi o divertenti”.
A queste rivelazioni, l'attore autore
Paolo Fosso ha aggiunto: “Il film nasce da un amore sfrenato per la letteratura. Da bambino leggevo molto e avevo l'ossessione per la cecità, quella chiusura che Carlo Silvio si infligge perché ha problemi con il mondo. Ho cercato di pensare a qualcosa e l'idea dello scrittore che si rifugia in se stesso mi sembrava calzante. Mi dissero inoltre che Borges si innamorò della segretaria che gli leggeva quello che lui aveva scritto e che dalla voce sapeva riconoscere la bellezza. Insomma, ho unito le cose e ho elaborato questa storia”.
Milena Miconi ha commentato: “ È stata un'esperienza molto bella. Mi sono divertita molto con un nuovo ruolo, diverso da quelli prettamente cominci a cui sono abituata. Ero molto affezionata a questa storia, che avevamo già portato a teatro. Alla fine abbiamo deciso di portarla anche al cinema e spero venga apprezzata”.
Infine il produttore
Gian G. Foschini ha concluso dicendo: “C'è stato un grande sforzo produttivo. Abbiamo fatto molta fatica a girare in sole tre settimane a Rieti, ma questa città ci ha aiutato molto e speriamo di poter far vedere il film anche in altre città”.
26/03/2014, 14:14
Margherita Pucello