SARAH MAESTRI - Produttrice e protagonista
Il 2 aprile al Teatro di Varese, come evento in trasferta del
BAFF (Busto Arsizio Film Festival), è prevista la prima del film "
Il pretore" tratto dal romanzo "Il pretore di Cuvio" di Piero Chiara.
Una giornata attesissima da
Sarah Maestri, protagonista femminile nel ruolo di Evelina Andreoletti e produttrice con la sua casa di produzione Chichinscì.
Di Luino come Piero Chiara, ha fortemente voluto realizzare questo film e ha acquistato i diritti cinematografici trattando con il curatore letterario dell'opera di Chiara, Federico Roncoroni, e si è spesa in prima persona per trovare i finanziamenti. La svolta decisiva è arrivata con Lime Film, la casa di produzione romana che ha reperito i finanziamenti necessari.
La regia è firmata da Giulio Base, una delle prime persone alle quali Sarah aveva parlato del progetto e che le aveva suggerito di accorciare il titolo originale, usando solo "Il pretore".
Il film è una commedia comica in costume con tutti gli ingredienti della provincia italiana, molto fedele al romanzo di Piero Chiara. Tra gli interpreti Francesco Pannofino, Eliana Miglio, Carlina Torta, Debora Caprioglio, Massimiliano Cavallari.
È costato un milione e mezzo di euro, ma i costi sono stati contenuti grazie all'uso gratuito delle location e alla prestazione volontaria di 450 comparse che hanno anche aiutato la produzione a reperire abbigliamento e oggetti d'epoca.
Sarah ci racconta come è andata.
Inizialmente nessuno credeva nel progetto, era un mio sogno. Spero non me ne vengano più in mente altri, per nient'altro ho pianto così tanto! Ce l'ho fatta, sono contenta. Ogni volta che sono caduta ho trovato chi mi ha aiutata a rialzarmi. Sul set grazie a Lime ho avuto nomi eccellenti, come Fabio Zamarion alla fotografia.
Cosa è stato fondamentale per la riuscita?
Crederci, crederci sempre. Non si può mai smettere di credere a un sogno. Non sono i sogni che svaniscono, sono le persone che smettono di crederci. Ci sono momenti in cui avrei voluto abbandonare tutto ma era destino che questo progetto arrivasse a termine. I figuranti hanno lavorato gratuitamente, siamo tornati quasi al baratto. Si è realizzato non solo il sogno di Sarah, anche il sogno di ognuno di loro di fare cinema.
Perché ha scelto il Pretore?
Perché era l'unico romanzo che non aveva ancora avuto trasposizione cinematografica. Non ne prendo il merito, avevo letto tutti i libri tranne quello. In molti mi spronavano a leggerlo dicendo che c'era un ruolo adatto a me. Inizialmente ero scettica, Chiara ha descritto benissimo la provincia e gli uomini, chi lo conosce sa che non è mai stato generoso con le donne. Quando ho letto il Pretore di Cuvio ho pensato "Ma questa sono io!" Non avevo mai trovato prima un ruolo che mi calzasse così a pennello.
È soddisfatta dell'esperienza?
Speravo che il film uscisse nel 2013, l'anno del centenario della nascita di Chiara, ma considero comunque un successo l'essere riuscita a realizzare il film. Sono molto soddisfatta di quest'esperienza anche se è stato come scalare l'Everest, un'impresa particolarmente difficile per una persona come me che non ha molta forza fisica. È un film anomalo, è stata un'esperienza di vita, un sogno che si è realizzato. I sogni non sono sempre favole, sono anche turbolenti.
Nel film sono coinvolti anche Yor Milano, Fabio Sala e Simona Bernasconi, attori della compagnia svizzera di teatro dialettale TEPSI, con cui Sarah Maestri è salita sul palco per la commedia in dialetto “Du tusan e tre valis” trasmessa dalla RSI la sera dell'ultimo dell'anno 2013.
01/04/2014, 08:21
Ambretta Sampietro