Note di regia del documentario "SmoKings"
Due fratelli che cercano di fare le scarpe alle grandi multinazionali del Tabacco. Questo è lo scenario del documentario.
Quello che ho voluto raccontare in realtà sono i due fratelli, il loro modo di pensare e di porsi di fronte alle regole. Ho scelto la loro storia perché mi sembrava paradigmatica di un certo modo di fare business di oggi.
Un Business spesso non curante delle conseguenze e della correttezza, cosa che ritroviamo in molti altri settori, non solo nel tabacco, e che a ben guardare è stato la causa della stessa crisi bancaria di cui oggi subiamo le conseguenze.
In questo mondo si opera in regime di opportunità più che di legalità.
Per certi versi però i fratelli Messina si pongono proprio in antitesi a questo sistema consolidato. I due fratelli parrebbero rappresentare un’estremizzazione purista del capitalismo cioè: il voler fare impresa, più che profitto. La forza che li muove è l’avventura, il correre sempre e non fermarsi mai, il profitto non è visto come un fine, ma come un metro di giudizio in una gara molto più importante: fare qualcosa di grande, lasciare un segno nella storia, essere ricordati.
Se per soddisfare tale ambizione bisogna vendere sigarette, si vendono sigarette, non c’è una particolare vocazione per un’attività piuttosto che un’altra. Le regole possono essere ignorate oppure riscritte ed il campo da gioco può variare all’occorrenza.
La partita che hanno scelto di giocare, si gioca su un terreno molto ambiguo, quello del tabacco.
Un mondo fatto di favoritismi, corruzione, evasione fiscale, mancanza di controlli sulla qualità e sugli ingredienti e che trova spesso governi e multinazionali in perfetta armonia tra loro. La stessa guerra al tabacco tanto decantata dai governi e dalle commissioni di tutto il mondo non trova molti riscontri nelle misure reali da questi adottate, ma rimane relegata ad una campagna più mediatica che legislativa. Del resto i governi difficilmente possono fare a meno delle enormi entrate fiscali che questo settore garantisce loro.
I fratelli Messina cercano in tutti i modi di denunciare e scardinare il sistema lobbistico delle multinazionali del tabacco, in realtà parallelamente stanno facendo anche loro un proprio percorso lobbistico, con altri parametri e altri paradigmi, forse, ma che avrà gli stessi effetti. Noi possiamo valutarli entrambi. Non credo che ci sia un meglio o un peggio, credo che ci sia un nuovo ed un vecchio, un piccolo ed un grande, un emergente ed uno affermato. Qui non abbiamo personaggi definibili positivi tout-court, abbiamo personaggi che operano nel regime dell’opportunità.
Il mio obbiettivo affrontando questa vicenda è, in maniera più ampia, porre delle questioni sul mondo del business odierno, e la sua mancanza di scrupoli. Il suo essere disposto a tutto per primeggiare e annientare la concorrenza sia essa una multinazionale o una piccola fabbrica di Settimo Torinese.
Michele Fornasero