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Dall’1 al 29 giugno al MIC di Milano la rassgna "Io sto con Bogart"


Dall’1 al 29 giugno al MIC di Milano la rassgna
Dall’1 al 29 giugno 2014 presso il MIC - Museo Interattivo del Cinema, Fondazione Cineteca Italiana presenta "IO STO CON BOGART", rassegna in 11 film con protagonista Humphrey Bogart: uno dei più grandi miti del cinema hollywoodiano, più che un attore, una leggenda della storia del cinema.

Un newyorchese DOC ricco di talento e bravissimo nel dominare l'obiettivo, che con il suo carisma ha appassionato il pubblico di generazione in generazione. A lasciare il segno il fascino che esercitava sulle donne; i personaggi che ha interpretato, tutti nel bene o nel male accomunati da un senso di lealtà, generosità ed eroismo, e naturalmente le sue indubbie qualità recitative.
Bogart iniziò la sua carriera con qualche ruolo teatrale, ma fu solo quando venne scritturato dalla Warner negli anni ’30 che cominciò la sua fortuna.

La rassegna prende il via con "Gli angeli con la faccia sporca" (1938) di Michael Curtiz, il film che gli diede popolarità, in cui veste i panni di un famoso gangster che torna nella sua città di origine; sarà Curtiz ad avere il privilegio di dirigerlo nel capolavoro "Casablanca" (1942), dove Bogart scrisse la storia del cinema gestendo il Rick's Bar di Casablanca. Curtiz lo dirige anche in "Non siamo angeli" (1955) in cui è nel ruolo di un galeotto evaso.
A suo agio nei gangster movie, come si può chiaramente notare nel capolavoro "Una pallottola per Roy" (1941) di Raoul Walsh, indossa perfettamente anche i panni di eroi maledetti come Sam Spade, detective cinico, ma dal cuore tenero, nel film Il mistero del falco, diretto da John Huston, che inaugurò la grande stagione del noir americano. In programma anche La città è salva, diretto da Raoul Walsh e Bretaigne Windust, dove Bogart diventa un procuratore generale che deve proteggere la sua testimone numero uno. In rassegna anche due film diretti da William Wyler, "Strada sbarrata" (1937) ed "Ore disperate" (1955) dove emergerà il suo lato di attore comico e dai sentimenti paterni. Non poteva mancare "Il grande sonno" (1946) di Howard Hawks, dove il mito di Hollywood è Philip Marlowe, investigatore che dovrà risolvere un caso in un’atmosfera morbosa di complotto e seduzione. Nicholas Ray, infine lo dirige in "Il diritto di uccidere" (1950), dove con grande abilità veste i panni di uno sceneggiatore in crisi sospettato di omicidio. Da non perdere anche "La fuga" (1947) diretto da Delmer Daves, noir che parte con la bellissima sequenza girata in soggettiva, dove il personaggio interpretato da Bogart è costretto a sottoporsi a una plastica facciale per non farsi prendere dalla polizia.

20/05/2014, 18:02