Note di rega del cortometraggio "Il Tuffo"
Il tuffo nasce da un’idea partorita tanti anni fa e sviluppata nel tempo, prima di essere messa su carta, solo nella mia testa: un dialogo surreale tra due uomini in una sala d’aspetto. La voglia di realizzare un film, di soddisfare quel desiderio e quella necessità, che rincorro da tempo, di esprimermi attraverso il mezzo filmico mi ha spinto a far uscire quell’idea dalla mia testa per proporla a marco cavaliere, giovane scrittore di talento, con cui ho collaborato per la stesura della sceneggiatura. Penso sia stata proprio questa impellenza comunicativa ed espressiva che ci ha portato a tirar fuori un dialogo denso sulla necessità di mettersi in gioco, di affrontare la vita da protagonista, di prendere coscienza delle proprie capacità e potenzialità. Il tema che permea l’intero corto è appunto un invito allo slancio, un invito a “tuffarsi” in mare per bagnarsi dalla testa ai piedi, un invito a partecipare alla Vita. Dal punto di vista stilistico avevo voglia di riproporre atmosfere cinematografiche che mi hanno sempre affascinato. Atmosfere calde e delicate da cinema da camera, in cui oltre all’immagine anche il sonoro svolge un ruolo di primo piano, ho cercato quindi di dare importanza alle parole, ai suoni, ai piccoli rumori, ma anche ai silenzi, ai gesti, agli sguardi e al “non detto”.
Mario Vitale