CANNES 67 - I Ponti di Sarajevo
Passato ieri al Festival, fuori concorso, "
I ponti di Sarajevo", progetto collettivo che vede 13 tra i più eminenti registi europei contemporanei confrontarsi con i fantasmi e le speranze di rinascita che hanno animato l'Europa a partire dallo scoppio della
Prima Guerra Mondiale.
Sarajevo rappresenta lo spunto, il palcoscenico d'eccezione delle sue drammatiche conflittualità, identità etniche e geopolitiche che qui hanno detonato, disseminando su tutto il continente le sue onde d'urto. Ma è anche il simbolo della possibilità di ricostruire un Europa più civile. A rappresentare l’Italia nel progetto due cineasti:
Leonardo Di Costanzo e Vincenzo Marra.
È Di Costanzo ad affrontare il tema della prima conseguenza dei fatti dell'estate 1914 su tutto lo scacchiere europeo: la Grande Guerra e la fabbrica della morte nelle trincee delle montagne italiane. Il suo episodio, "
L’avamposto" è liberamente ispirato a un racconto di guerra di
Federico De Roberto e sceneggiato da
Maurizio Braucci (Gomorra, Reality ).
Marra sceglie di ambientare il suo episodio, "
Il ponte", a ridosso dell’assedio di Sarajevo, all’inzio degli anni 90, quando i suoi protagonisti Majo e Fatima arrivano a Roma per sfuggire alla guerra. Lei è cristiana. Lui musulmano. Il loro fragile equilibrio, costruito negli anni viene rotto dalla notizia della morte del padre di Majo che li obbligherà a fare i conti con il proprio doloroso passato. I Ponti di Sarajevo è coprodotto da Francia, Bosnia, Svizzera, Germania, Portogallo, e Italia grazie a Mir Cinematografica e Rai Cinema e con il sostegno della Trentino Film Commission, MiBACT e la Fondazione Cassa Rurale Di Trento.
Dopo Cannes, il film aprira’ il 27 giugno l’evento Sarajevo nel cuore d'Europa che ricorda il centenario dell’inizio della Prima Guerra Mondiale.
Da Cannes Valentina Neri23/05/2014, 22:02