I vincitori del Festival "Luci sul Lavoro" 2014
Primo Classificato – Categoria Fotografie
Cameriere di robbot
Motivazione: Uno scatto di ottima fattezza sia come costruzione fotografica che come post produzione: l’ottimo punto di ripresa fa si che i lampioni ed il riflesso degli stessi creino una strada che il soggetto principale attraversa perpendicolarmente dando il giusto movimento allo scatto. Fa capire in un istante dove siamo e cosa succede: l’alienazione del lavoratore affatto distratto dalla bellezza.
Secondo Classificato – Categoria Fotografie
Pescatori di Fernanda Riviera
Motivazione: Lo scatto riporta una luce perfetta: il punto di ripresa suggerisce la sospensione della barca coincidendo con la sospensione dello spazio interiore dello spettatore.
Primo Classificato – Categoria Contenuti Digitali Innovativi
Non ho l’età di tonytozoo
Motivazione: E' un progetto di giovani di esempio per tanti di loro, presenta positività e incoraggiamento. Mette in luce su storie coraggiose ed innovative. Il reinventarsi, la capacità di creare cose nuove oggi diventare “elemento chiave” di posizionamento nel nostro Paese. Questa web serie evidenzia l’importanza della proattività per creare a partire da quello che si ha valorizzandolo, reinterprentando materiale, prodotti e processi tradizionali.
Secondo Classificato – Categoria Contenuti Digitali Innovativi
Italiani Altrove di Giuseppe Carrieri
Motivazione: Progetto di ottima qualità realizzativa, di forte impatto emozionale, presenta percorsi non banali di italiani che hanno modo di esprimere le loro professionalità e bravura in posti e situazioni insolite. Il concetto di italiano all’estero è presentato non come via di fuga da un Paese che non offre prospettiva ma come il poter riportare fuori il valore aggiunto dato dalla propria nazionalità e radici, con il proprio modo caratteristico di fare le cose e la propria ricchezza di talenti.
Primo Classificato – Categoria Cortometraggi
Il Libro e la Fabbrica di Alessandro Rota
Motivazione: Una sceneggiatura efficace un corto di qualità sebbene realizzato con risorse ridotte. Originale nella coniugazione dei temi del lavoro e cultura, l’idea è semplice quanto accattivante. Una lettura ‘costruita’ da un gruppo di ragazzi – con tanto di prof farfallato – sulla memoria operaia della città di Torino attraverso i libri, anzi le parole e gli spazi bianchi che riempiono le pagine. Il corto ha un taglio cinematografico e una trama ben definita, e crea anche una sorta di attesa per scoprire come va a finire.
Secondo Classificato – Categoria Cortometraggi
Tutti sulla Torre di Evelina Santercole
Motivazione: Un documentario che non strilla, in cui la dignità dei lavoratori, con le loro storie personali e professionali viene messa in primo piano, restituendo lo spazio alla voce del cuore oltre che a quello della ragione.
15/07/2014, 14:53
Simone Pinchiorri