Film Festival della Lessinia al via. E protagonista è la neve
Suggestiva, affascinante, misteriosa. È la neve la protagonista silenziosa della ventesima edizione del
Film Festival della Lessinia, la cui cerimonia di inaugurazione è prevista alle 18.30 di domani, sabato 23 agosto, a Bosco Chiesanuova (Verona).
Una leggera coltre di candidi fiocchi si posa, idealmente, sulle cinque proiezioni in programma sul grande schermo del Teatro Vittoria. Ad accompagnare il tradizionale momento inaugurale del Festival e a disegnare un percorso che accarezza il tema, senza proporsi però di risolverne il mistero. Tratteggiandone, anzi, i contorni attraverso le vicende spesso commoventi di coraggiosi pionieri e gli sguardi di giovanissime donne.
La neve ritorna infatti in molti film in Concorso alla rassegna cinematografica internazionale dell'altopiano scaligero. A partire dal cortometraggio in anteprima italiana “
Snø / Neve” (Norvegia, 2013) di Hans Otto Nicolayssen. Con l'entusiasmo genuino di un esploratore, il protagonista cerca di catturare il rumore della neve che cade. Suono che, con la complicità degli ultimi ritrovati della tecnologia, scopre essere sorprendentemente fragoroso.
Il cammino prosegue nell'alta Valle del Po, con il racconto filmato da Fredo Valla in “
Ripòsino in pace” (Italia, 1996), scelto tra le pellicole che hanno fatto la storia del Festival per la retrospettiva Lessinia 20. Ci si spinge quindi nel piccolo paese ai piedi del monte Ararat con il cortometraggio “
Ağri ve dağ / Ağri e la montagna” (Turchia, 2013) di Hasan Serin. Qui la telecamera segue le tracce di Raja, una bambina di nove anni che si incammina sul sentiero innevato per andare a scuola. Nevica anche nelle scene dell'animazione “
La moufle / La moffola” (Francia e Belgio, 2013) scelta per la sezione FFDL+. Altra anteprima italiana, della regista Clementine Robach, nella quale Lily e il nonno sono alle prese con la costruzione di una casetta di legno per assicurare un riparo dal freddo agli uccelli.
L'itinerario si conclude nella regione russa della Lapponia, dove le temperature vanno oltre i venti gradi sotto zero, a fare da suggestivo scenario a “
Olga – To my friends / Olga – Ai miei amici” (Norvegia, Finlandia e Svezia, 2013) di Paul-Anders Simma. Il documentario, in anteprima per l'Italia, descrive l'esistenza tormentata di Olga, che vive in una casa ricoperta da uno spesso strato di neve. Nei suoi occhi si leggono le difficoltà del lungo inverno lappone.
Dalle emozioni, alla scienza. Perché, domenica 24 agosto, arriva in Lessinia il meteorologo e climatologo Luca Mercalli per svelare segreti e curiosità sui candidi fiocchi: come sono fatti, come si formano e misurano, quanti ne cadono. Un excursus attraverso la bellezza e suggestione della neve, la sua utilità per le regioni alpine, il suo passato e futuro nel secolo del riscaldamento globale.
PAROLE ALTE
Dopo l'apertura della Piazza del Festival, con la Libreria della Montagna e l'Osteria, inizia alle 17 in Sala Olimpica il ciclo di incontri a ingresso gratuito Parole alte. Primo ospite è Fabio Chiocchetti, autore del libro “
I misteri del Cjaslir”, menzione d'onore al Premio Mario Rigoni Stern 2014.
PRIME PROIEZIONI
Le prime proiezioni di film iniziano, alle 16, al Teatro Vittoria. Per la sezione Altre montagne è in programma “
Der kinomann aus Südtirol / L'uomo del cinema dell'Alto Adige” (Italia, 2013) di Evi Oberkofler ed Edith Eisenstecken. È la storia di un uomo, Martin Kaufmann; e della sua passione, quella per il cinema, che l'ha portato a fondare il Filmclub di Bolzano e a dirigere i Bozner Filmtage. A seguire “
Insiders – Outsiders” (Italia, 2014) dell'antropologa culturale Sarah Trevisiol e del videomaker Matteo Vegetti. Documentario su giovani, figli di immigrati, cresciuti in Alto Adige in lotta contro burocrazia e indifferenza per ritagliarsi uno spazio nella società.
CONCORSO
Alle 21 al Teatro Vittoria, la visione delle opere cinematografiche in Concorso al Film Festival prosegue con un documentario che farà discutere: “
Capo e croce, le ragioni dei pastori” (Italia, 2013) di Marco Antonio Pani e Paolo Carboni. Viaggio inedito tra chi, sulle montagne della Sardegna, vive di pastorizia. Dalla quotidianità alla protesta sollevata, nel giugno del 2010, da migliaia di pastori provenienti da ogni parte dell'isola. In una lunga estate invadono porti, aeroporti, strade, inondano le vie del capoluogo Cagliari, occupano il palazzo del Consiglio Regionale per cercare di ottenere dignità e un giusto prezzo per il loro prodotto principale: il latte.
22/08/2014, 14:46