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I premi del Sondrio Festival 2014


I premi del Sondrio Festival 2014
Primo Premio “Città di Sondrio”
I SEGRETI DEI BOMBI di Kurt Mündl (Austria)
Piccolo protagonista, grande impatto. Il documentario ci fa scoprire l’importanza di un piccolo insetto, il bombo, noto a tutti, ma non conosciuto per il suo ruolo nell’ecosistema. L’autore ci svela inoltre l’inaspettato impiego del bombo da parte dell’uomo nella produzione agricola dalla più piccola a quella di più vasta scala. Dal punto di vista narrativo, attraverso una microstoria, ritroviamo la grande storia della biodiversità.

Premio Parco Nazionale dello Stelvio
L’ULTIMO OCEANO di Peter Young (Nuova Zelanda)
L’autore porta la nostra attenzione su un luogo non conosciuto, il mare di Ross, che deve essere protetto da uno sfruttamento dissennato. Il documentario prende in considerazione gli aspetti scientifici, ecosistemici ed economici legati alla pesca nell’ultimo oceano. Nonostante due tentativi, scopriamo che non si è ancora riusciti a far diventare l’ultimo oceano un’area protetta. L’autore ci invita a unirci ai promotori della campagna per raggiungere questo obiettivo.

Premio “Regione Lombardia”
SZIGETKÖZ - IL DELTA INTERNO DEL DANUBIO di Szabolcs Mosonyi (Ungheria)
Il documentario ci accompagna alla scoperta dell’intensa vita del fiume e degli animali che lo abitano. Scopriamo la dinamica dell’acqua che attraverso il ciclo dei diversi regimi idrici crea, distrugge e ricrea incessantemente l’ecosistema e la vita. Con una breve incursione nel rapporto dell’uomo con il fiume, ci offre un piccolo tassello sul fiume del lavoro e sul fiume del piacere.

Premio Giuria degli Studenti
I SEGRETI DEI BOMBI di Kurt Mündl (Austria)
Abbiamo scelto “I segreti dei bombi” come migliore documentario per l’originale idea di raccontare il sorprendente ciclo vitale dei bombi, un argomento generalmente sconosciuto al grande pubblico. Grazie alla suggestività degli ambienti presentati si ha una completa immersione nella scena, dovuta anche alla coerente scelta di musiche e suoni. Le riprese sono forse la parte migliore del documentario, in quanto alcune di esse, girate in spazi piccolissimi e angusti, spingono lo spettatore a chiedersi come siano state realizzate. Anche la narrazione rimane avvincente per tutta la durata del documentario, alternando momenti di pace e tranquillità a momenti di tensione, come per esempio quello in cui la regina dei bombi combatte per la vera e propria conquista di un luogo per la riproduzione.

Premio “Achille Berbenni” assegnato dalla Giuria del Pubblico
KALAHARI di Hugh Pearson (Gran Bretagna)
Si tratta di un documentario dalle molteplici sfaccettature, nel quale si fondono sapientemente le riprese relative alla natura, mostrata nella sua maestosità e bellezza incontaminata e primordiale, con i comportamenti scaltri, e talora divertenti, delle creature che vi abitano. Particolarmente degne di nota sono la magia delle riprese aeree con la nebbia sulle dune di sabbia del Namib, nonché l’incredibile lotta tra giraffe, animali trasformati in veri e propri attori.
Ne scaturisce una narrazione di forte impatto emotivo, toccante ed avvincente, cosi che, parafrasando Citati, "l'infinito del mondo diventa familiare e a portata di mano".

13/10/2014, 20:11